Berlusconi: «Via le tasse per sei anni a chi da lavoro ai giovani»
La proposta del leader di Forza Italia: «Nessun contributo per chi li stabilizza». E su Salvini: «Sono certo che non farà accordi con M5s»

ROMA - Via le tasse per sei anni a chi stabilizza i giovani. E' la proposta del centrodestra sul lavoro, che è «la massima priorità, la vera emergenza soprattutto per i giovani»: una proposta che il leader azzurro Silvio Berlusconi lancia in una intervista al Quotidiano nazionale. Si pensa, spiega l'ex premier, a «una serie di provvedimenti fra i quali l'eliminazione di ogni tassa o contributo per i primi sei anni (contratto di praticantato e contratto di primo impiego) per chi assume un giovane a tempo indeterminato».
Equazione dello sviluppo e del benessere
Questo e altro sarà contenuto nel «programma della coalizione, che verrà messo a punto definitivamente nei prossimi giorni in un incontro fra i leader delle forze politiche che la costituiscono». «Ma c'è un solo modo per far aumentare l'occupazione, la crescita dell'economia. E' quello che cercheremo di fare mettendo in pratica l'equazione dello sviluppo e del benessere», sottolinea difendendo anche la proposta della flat tax i cui principali beneficiari «saranno nel ceto medio che oggi è il segmento sociale più tartassato dal fisco».
Metterebbe la mano sul fuoco che dopo il voto Salvini non farà accordi con M5s?
«Assolutamente sì - risponde Berlusconi -. Ho piena fiducia nella lealtà dei nostri alleati. D'altronde la Lega è una forza responsabile, non vedo come potrebbe trovare qualcosa in comune con chi, con i suoi programmi, porterebbe il Paese alla rovina». Inoltre, attacca il Cavaliere, «i più preoccupati» da un eventuale governo Cinque stelle dovrebbero essere «gli italiani anche per l'isolamento e il discredito internazionale al quale i grillini condannerebbero l'Italia».
L'indagine sul Milan?
«Mi limito ad osservare che da sempre nei momenti politici delicati nascono campagne denigratorie nei miei confronti - conclude -. Questa notizia sulla vendita del Milan, una pura invenzione giornalistica senza alcun riscontro giudiziario, è però diversa dalle altre per una sola ragione: è talmente poco credibile che dimostra che anche la fantasia dei miei avversari è arrivata, come si usa dire, 'alla frutta'».
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