19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Elezioni politiche 2018

Di Maio a Genova: Renzi con noi incandidabile. E lancia il piano di sburocratizzazione dell'Italia

Il candidato premier del M5s Luigi Di Maio nella sua tappa genovese ha commentato il caso Renzi-De Benedetti e ha parlato di snellire la burocrazia

Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, durante la sua visita all'Istituto Italiano di Tecnologia, Genova
Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, durante la sua visita all'Istituto Italiano di Tecnologia, Genova Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - Renzi? Nemmeno candidabile. Il candidato premier del M5s Luigi Di Maio non usa mezzi termini per dire che secondo il nuovo codice etico pentastellato il segretario dem "non sarebbe neanche candidabile». Nella sua tappa genovese del «rally» elettorale, dal cantiere dell'azienda Edilizia acrobatica, Di Maio ha commentato il caso del decreto Popolari e la presunta telefonata tra l’ex premier e De Benedetti. «La Costituzione – ha sottolineato – dice che le istituzioni vanno rappresentate con disciplina ed onore. Renzi ha disonorato le istituzioni".

Renzi e il caso De Benedetti
Si appella al codice morale Di Maio, sottolineando che Renzi ha disonorato l’istituzione che rappresentava quando era presidente del Consiglio, "favorendo uno speculatore e facendogli guadagnare 600 mila euro grazie ad un’operazione in Borsa che è stata favorita dalla notizia che il governo stesse per fare un decreto legge»
. «Secondo il nostro codice etico – ha affermato il candidato premier del M5s – Renzi non sarebbe neanche candidabile. Abbiamo regole precise che riportano l’etica in politica e, grazie al nostro statuto e al nostro codice etico interno, non sarebbe assolutamente possibile – ha concluso Di Maio – candidare uno come Renzi».

E su Calderoli...
Di Maio non risparmia però nemmeno Roberto Calderoli che aveva ricordato come da ministro aveva abolito oltre 400mila leggi. «Calderoli fece una grandissima e suggestiva operazione mediatica col lanciafiamme ma girando il Nord gli imprenditori mi dicono che non è cambiato nulla dal punto di vista della burocrazia e la situazione è peggiorata. Lui ha avuto la sua occasione, ora noi ci prendiamo la nostra di sburocratizzare questo paese senza aggiungere leggi ma eliminandone 400».

"Aboliremo 400 leggi per sburocratizzare il Paese"
Parlando di lavoro e citando proprio il caso virtuoso di Edilizia acrobatica ("Questa è sicuramente una delle aziende che in questo paese stanno facendo innovazione che non è solamente nuova tecnologia ma anche creatività, nuove idee per ottimizzare i processi"), Di Maio riflette anche sul futuro industriale del nostro Paese: "Noi siamo la seconda forza manifatturiera d’Europa, prima per export. Siamo un paese fondatore della Ue che ha tutte le carte in regola per eccellere. Queste persone riescono a fare grandi cose, nonostante il 70% di tassazione e la burocrazia e dare una mano a realtà come queste significa lasciarle in pace, permettergli di produrre valore senza necessariamente dover adempiere a chissà quanta burocrazia, quanto certificati e quante scartoffie». Per questo - continua - noi abbiamo un progetto di abolizione di 400 leggi dello Stato che continuano a rendere un inferno la vita delle imprese per permettergli di lavorare e di produrre valore e non documenti da dare alla pubblica amministrazione.