29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Donne

Boldrini contro l'uomo italiano: «Vuol sentire 'contadina', ma non 'ministra' perché considera la donna inferiore»

La presidente della Camera è intervenuta a Firenze ad un convegno dell'Accademia della Crusca sul linguaggio e la disparità di genere

Laura Boldrini torna sull'importanza del linguaggio per combattere la violenza di genere
Laura Boldrini torna sull'importanza del linguaggio per combattere la violenza di genere Foto: ANSA/ALESSANDRO DIMEO ANSA

FIRENZE – L'uomo medio italiano accetta che si dica «contadina», ma non «ministra» perché è ancora profondamente maschilista e relega la donna in un gradino più basso della scala sociale. Ne è convinta la presidente della Camera, Laura Boldrini, che oggi è intervenuta ad un convegno organizzato dall'Accademia della Crusca di Firenze. La terza carica dello Stato torna su un tema che le è molto caro, quello della disparità di genere e della violenza sulle donne. «I nostri ospiti stranieri non possono credere che da noi ci sia tutta questa resistenza per dire 'la presidente' o 'la ministra' perché in Germania la Merkel ha chiesto e ottenuto senza fatica che venisse sempre chiamata cancelliera, non cancelliere», sottolinea Boldrini.

La battaglia di Boldrini per le donne
Allora, perché in Italia c'è questa resistenza? Si chiede e chiede ai presenti la presidente della Camera. Ma ecco la risposta: «Perché l'uomo in Italia è ancorato in una mentalità che non vuole riconoscere alla donna una presenza in una scala sociale più elevata», ha ribadito Boldrini durante il convegno organizzato dall'Accademia della Crusca di Firenze. «In Italia si accetta che si dica 'contadina', 'operaia' o 'cameriera', e si pretende che si dica ancora 'avvocato', 'ministro', ingegnere'. Allora è evidentemente un problema di scala sociale», ha continuato Boldrini, che ha quindi ringraziato l'Accademia della Crusca per l'occasione di parlare del problema.

Le declinazioni al femminile
«Cari presidenti - ha affermato - io non so quante volte ho fatto presente all'opinione pubblica il lavoro fatto in questi anni dall'accademia che ci ha aiutato in questi anni a capire in che relazione si evolvono società e linguaggio. La Crusca ha sempre espresso un parere chiaro su questo argomento. Eppure c'è tanta gente che dice che declinare al femminile, è brutto, è cacofonico, che non si può sentire. In realtà non è brutta la parola, è che non siamo abituati a sentirla. Nel linguaggio siamo tutti conservatori. Un linguaggio che non siamo abituati a sentire non ci piace, lo definiamo brutto», ha concluso Boldrini.

La presa di posizione dell'Accademia della Crusca
L'Accademia della Crusca ha quindi deciso di ribadire con un tweet ripreso anche da Boldrini che 'presidenta' è «una bufala giornalistica mai avallata» né dal presidente della Camera, Laura Boldrini, né dall'Accademia della Crusca. Nel corso del suo intervento, Boldrini ha poi concluso così: «chi si nasconde dietro la questione cacofonica della declinazione al femminile, proprio non ce la fa, e pensa che le donne si devono accontentare di essere arrivate ai posti di vertice e che bisogna comunque mascolinizzarle. A una donna si dice che deve diventare un presidente, non una presidente».