La Leopolda, Renzi, la (solita) ubris e gli 80 euro: «Vanno estesi, non cancellati»
La Leopolda 8 si è chiusa oggi con l'intervento finale del segretario del Pd, Matteo Renzi, che nonostante le critiche ricevute fa orecchie da mercante e tira dritto come sempre

FIRENZE – La Leopolda 8 si è chiusa oggi con l'intervento finale del segretario del Pd, Matteo Renzi. E l'ex premier ne ha approfittato – dal palco che per lui è stato un trampolino di lancio – per rilanciare la sua candidatura alle imminenti elezioni politiche. Nonostante la pesante sconfitta referendaria, Renzi non è disposto a fare un passo indietro. Né di lato, in favore di altri candidati premier del centrosinistra. E ha rivendicato con orgoglio quanto fatto fino a oggi. A partire da quei famosi 80 euro in busta paga, tanto criticati perché rivelatesi in molti casi un bluff del governo Renzi. «Gli 80 euro vanno estesi e non cancellati, vanno estesi innanzitutto alle famiglie che hanno figli», ha rilanciato l'ex presidente del Consiglio dal palco della Leopolda 8.
Renzi e gli 80 euro: Vanno estesi, non cancellati
«La dimensione del salario è importante - ha aggiunto -. Ma qualcuno utilizza questi temi per utilizzarli strumentalmente nel dibattito politico: quanto hanno preso in giro gli 80 euro quelli che hanno un conto a 8 zeri» ha aggiunto. «Noi abbiamo fatto crescere i posti di lavoro, Berlusconi lo spread e Di Maio i followers» ha rivendicato il segretario dem. «Di Maio non è quello dei congiuntivi, i Cinquestelle, vedete Torino, tagliano sulla cultura quando governano, noi siamo diversi dai Cinquestelle e dal centrodestra», ha ribadito Renzi marcando le distanze con i suoi avversari politici.
La citazione del film Blade Runner
«C'è una diversità ontologica tra noi e loro e dobbiamo smettere di litigare da mattina a sera, essere orgogliosi di quello che siamo», ha aggiunto strizzando l'occhio al Mdp. Quindi il segretario del Pd ha citato uno dei film più famosi della storia del cinema: Blade Runner. «Chi fa politica prima di preoccuparsi delle candidature e della legge elettorale deve avere come motto, il 'voglio più vita' del replicando che parla con il suo creatore» ha detto Renzi dal palco della Leopolda 8 ribadendo poi che «noi non siamo quelli che rincorrono un collegio, una candidatura, questa è la differenza tra noi e gli altri».
L'invito ai millenials
E «non vi arrabbiate se alcuni articoli sono preconfezionati, rispettate i giornalisti, noi siamo dalla parte dei giornalisti anche quando non condividiamo quello che scrivono, noi non siamo animali come il clan Spada ad Ostia», ha sottolineato ancora il candidato premier. «La nostra libertà e la nostra leggerezza non hanno paura di niente e di nessuno». Infine l'appello agli ex alleati: «Non cambieremo l'Italia se non riusciamo a cambiare l'umore e la rassegnazione del Pd. E chi non ci sta avrà il nostro rispetto, ma non il nostro rancore».E l'ultima chiamata alle armi è per i millenials: «Provate a cambiare il futuro, non date retta a chi vi dice di rispettare la fila».
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