Ostia: clima surreale tra blindati della Polizia, posti di blocco e seggi vuoti
La bassa affluenza per molti è la conseguenza del clima respirato a Ostia in questi giorni, tra blindati della polizia e agenti in borghese presenti nei seggi
OSTIA - La gente di Ostia non vota perché si è stufata. È questo il sentimento che si respira passeggiando per i seggi del municipio sciolto due anni fa per infiltrazioni mafiose. Già, ma i cittadini di cosa sono stufi? Proprio di questo: di essere etichettati come appartenenti a una comunità legata alla criminalità. L’affluenza (momentaneamente intorno al 26,38%) sarebbe dunque la conseguenza del clima respirato a Ostia in questi giorni, tra blindati della polizia e agenti in borghese presenti nei seggi.
Blindati e posti di blocco - «Ostia come Belfast» ha osservato qualcuno: quei cittadini del litorale che hanno voluto andare a esprimere la loro preferenza, hanno vissuto il clima di quelle città che vivono un clima da guerra civile. All’istituto Parini e all’Amendola nella zona dell’Idroscalo, si respirava l’aria più pesante: fuori a quest’ultimi seggi era presente addirittura un posto di blocco della Guardia di Finanza che fermava quattro macchine alla volta, facendo spesso scattare le perquisizioni.
Controllo dei documenti - La presenza di agenti delle forze dell’ordine era stata ampiamente annunciata nei giorni scorsi. Ma carabinieri e agenti di polizia erano presenti anche in divisa pronti a chiedere i documenti a chiunque entrasse negli istituti: chi non era in possesso della scheda elettorale, poteva tornarsene a casa. La presenza delle forze dell’ordine, però, si è avvertita anche al di fuori dei seggi, per le strade e nei punti più caratteristici di Ostia. Sul pontile, ad esempio, ha suscitato parecchia ansia il pesante blindato antisommossa della Polizia. Può servire tutta questa militarizzazione?
Cittadini scettici - In molti faticano a credere che questa operazione possa davvero servire a migliorare le cose. Il contrasto alla criminalità si combatte anzitutto con la prevenzione, magari con il controllo delle liste e dei candidati che si presentano alle elezioni. Come è stato ripetuto da più esponenti, la mafia si insinua lì dove è assente lo Stato. Ci si augura che lo stesso Stato – presente solo il giorno delle elezioni, mostrandosi nei seggi – riesca a essere meno assente il resto dell’anno e non lasci i cittadini di Ostia a combattere da soli una guerra che coinvolge la stessa amministrazione. Come ad esempio l’ultima, targata Pd, e sciolta proprio per infiltrazioni mafiose.
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