14 febbraio 2025
Aggiornato 16:00
Centrodestra

Centrodestra, Brunetta: Berlusconi resta il protagonista, come De Gasperi unisce

In un'intervista a Il Foglio Renato Brunetta parla della centralità di Berlusconi e della necessità di stare uniti. Forza Italia resta il perno, dice, Silvio è un elemento aggregante come fu De Gasperi

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta con il leader di FI Silvio Berlusconi
Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta con il leader di FI Silvio Berlusconi Foto: ANSA/MASSIMO PERCOSSI ANSA

ROMA - "Il centrodestra esiste dal 1994, quando l'ha costruito genialmente Berlusconi, con Forza Italia, la Lega Nord di Bossi e la destra democratica di Fini. Sono stati 23 anni di successi, nel corso dei quali il centrodestra ha sempre vinto, o quasi, e quando ha perso è stato perché non era così unito, penso al '96. Ha una storia di governo in Veneto, in Lombardia, un pezzo di storia nel Piemonte, adesso governa la Liguria e centinaia di amministrazioni locali. Ha governato in Italia dieci anni sui venti della Seconda Repubblica». Così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, in un'intervista a "Il Foglio".

"Forza Italia resta il perno"
"Berlusconi - prosegue - resta il protagonista, gli altri petali del trifoglio, che oggi dovrebbe diventare un quadrifoglio grazie all'aggiunta delle forze civiche, sono cambiati. Ma la Lega resta sempre la Lega e la Meloni rappresenta la cultura e la sensibilità della destra democratica. Forza Italia è il perno di questo schieramento politico che, se unito, è maggioritario». Berlusconi, aggiunge il capogruppo, "è sempre stato per il campo largo, come direbbero a sinistra, anzi, larghissimo, senza imposizioni, senza aut-aut e senza egemonismi. Sia quando Forza Italia era al 20, sia quando era al 30-34-35 per cento. Berlusconi non ha mai imposto nulla a nessuno. Quando Forza Italia era 3-4 volte la Lega, le veniva riconosciuto di governare nel Veneto, in Lombardia e in Piemonte. Tutto il Nord Italia era governato dalla Lega, che pure non era maggioritaria".

Silvio come De Gasperi
Berlusconi, spiega Brunetta, si è ispirato "alla filosofia degasperiana, pensava che per governare occorresse essere più aggreganti possibile. Per questo, sentire accenti invertiti, in fasi alterne, da parte di Salvini, non può che suonare strano a Berlusconi, che in 20 anni non ha voluto nessuna egemonia, se non quella dei numeri. Salvini ha fatto un miracolo portando la Lega dai minimi termini, dopo gli scandali, ad avere un ruolo da protagonista. Noi ne siamo consapevoli e felici. Una Lega forte, che sta al 13-14 per cento, lo dico senza infingimenti, è un fatto straordinario".