20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Omicidio Varani

Si suicida Marco Prato, accusato di essere il torturatore e omicida di Luca Varani

Marco Prato, che aveva torturato e poi ucciso il giovane Luca Varani nella notte tra venerdì 5 e sabato 5 marzo 2016, si è tolto la vita nel carcere di Velletri, dove dove era in attesa dell'udienza per il processo per omicidio

ROMA – Si è suicidato nella sua cella, nel carcere di Velletri, Marco Prato di 31 anni. Stava attendendo l’udienza per il processo che si sarebbe tenuta mercoledì. Prato era detenuto per aver torturato e poi ucciso con centinaia di martellate e coltellate il giovane di 23 anni Luca Varani. Il fatto era avvenuto in un appartamento situato in via Igino Giordani, zona Collatina a Roma nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 marzo 2016 durante un festino a base di alcol, sesso e droga. La macabra scoperta era stata fatta dai carabinieri dopo che erano stati chiamati dal padre di Manuel Foffo, proprietario dell’appartamento e anche lui partecipante al festino. Il Foffo era già stato condannato a 30 anni di carcere con il rito abbreviato. Marco Prato, invece, aveva scelto il rito ordinario.

Un storia di 'ordinaria follia'
Foffo e Prato avrebbero ucciso per vedere l’effetto che fa. Così aveva dichiarato ai carabinieri lo stesso Manuel Foffo: «Volevamo uccidere qualcuno, volevamo vedere l’effetto che fa». Una storia di ordinaria follia. Da quanto era emerso dalle indagini, la giovane vittima era morta a seguito di torture e dopo che gli erano state inflitti numerosi colpi di martello (si parla di oltre cento) e coltellate. Dopo l’efferato delitto, i due aguzzini avrebbero cercato di far sparire le tracce, tentando di buttare in un cassonetto gli abiti e il cellulare della vittima. Poco dopo il delitto, però, vennero arrestati. Il PM Francesco Scavo ha confermato quanto asserito dal Foffo. Nella ricostruzione dei fatti è emerso che i due, dopo aver fatto entrambi ripetuto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, sarebbero usciti in auto la mattina del 4 marzo allo scopo di trovare «un qualsiasi soggetto da uccidere o comunque da aggredire solo al fine di provocargli sofferenze fisiche e ucciderlo».

Il maledetto contatto
Una volta ritornati all’abitazione di Manuel Foffo, i due avrebbero contattato Luca Varani, invitandolo a raggiungerli lì. Una volta che il giovane è arrivato nell’appartamento, secondo la ricostruzione, «fu fatto denudare per avere con lui una prestazione sessuale. Gli offrirono una bevanda con psicofarmaco tanto da stordirlo. Poi l’aggredirono». Durante la furia, i due avrebbero cercato di soffocarlo, colpendolo poi alla testa e in altre parti del corpo per almeno un centinaio di volte fino, per poi farlo morire dissanguato. Ora, Marco Prato ha deciso di porre fine anche alla sua vita. Le prime indiscrezioni parlano di soffocamento con un sacchetto di plastica.