Omicidio Varani, il pugile Alex: «Sono scampato alla morte nell'appartamento dell'orrore»
L'uomo, un italiano di 34 anni, sarebbe stato contattato da Foffo nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi con l'invito di recarsi a casa di Manuel
ROMA - «Appena entrato in quell'appartamento mi hanno offerto più volte un bicchiere con un super alcolico. Io ho rifiutato perché bevo birra». È quanto ha raccontato Alex, una delle persone entrate in casa di Manuel Foffo nelle ore precedenti all'omicidio di Luca Varani, accompagnato dall'avvocato Gianluca Nicolini, agli inquirenti con i quali ha ricostruito le ore trascorse nell'appartamento di via Igino Giordani.
Ha evitato la morte per un soffio
L'uomo, un italiano di 34 anni, sarebbe stato contattato da Foffo nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi con l'invito di recarsi a casa di Manuel. Giunto nell'appartamento intorno alle 5 del mattino, Alex ha trovato i due ragazzi in evidente stato di alterazione, e ha spiegato di essere stato più volte invitato a consumare cocaina. A detta dell'uomo, pugile dilettante, i due non erano travestiti, anche se ha visto una parrucca in casa.
"Tanto con lui non dobbiamo fare nulla"
Dopo una breve discussione con i due, dovuta al fatto che Alex voleva sfruttare casa di Foffo per dormire mentre gli altri intendevano andare avanti con la "festa", intorno alle 8.30 del mattino, il trentaquattrenne sarebbe andato via. Prima di lasciare la casa, durante la discussione, Alex ha riferito agli inquirenti che Prato si sarebbe rivolto a Foffo dicendogli «che tanto con lui non dovevano fare nulla». Ancora, Alex avrebbe detto agli investigatori di non aver avuto rapporti sessuali con Prato o con Foffo.
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