25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Elezioni amministrative

Lista dei Fasci del Lavoro, caos voto nel Mantovano. Interviene la Bodrini: si torna alle urne?

Nel piccolo comune di Sermide e Felonica, provincia di Mantova, scoppia la polemica per via di una lista che porta nel nome e nel simbolo riferimenti al fascio littorio. Boldrini inferocita, interviene pure Minniti

La presidente della Camera Laura Boldrini e accanto la neo eletta consigliera comunale di Sermide e Felonica, provincia di Mantova, Fiamma Negrini della lista dei Fasci del Lavoro
La presidente della Camera Laura Boldrini e accanto la neo eletta consigliera comunale di Sermide e Felonica, provincia di Mantova, Fiamma Negrini della lista dei Fasci del Lavoro Foto: ANSA

MANTOVA - Se questa è democrazia, ditecelo voi. Nel piccolo comune di Sermide e Felonica, provincia di Mantova, alle amministrative ha corso la lista di «nera» memoria dal nome Fasci italiani del Lavoro, partito creato da tal Claudio Negrini, la cui figlia ventenne, Fiamma, è candidata sindaco. Non è la prima volta, tra l'altro, perché il partito ci aveva provato già nel 2002, nel 2007 e nel 2012, peraltro senza mai sollevare polemiche. Stavolta invece è successo l'inatteso imprevedibile: i Fasci hanno portato a casa un risultato importante, ben 334 voti, che nel microcosmo politico locale equivale a ben il 10,41% dei votanti. Fiamma si è trovata così eletta consigliera comunale. Fin qui tutto bene, sennonché è intervenuta nella questione nientemeno che la terza carica dello Stato, miss Laura Boldrini, che a sua volta ha chiamato in causa il capo del Viminale Marco Minniti chiedendo spiegazioni riguardo all'ammissione di una lista con tanto di fascio littorio nel simbolo: una decisione che, si affretta a dichiarare la presidente della Camera, «desta forti perplessità».

Alla ricerca della circolare giusta
Ecco che allora passa al setaccio regolamenti, circolari e chi più ne ha più ne metta alla ricerca di indicazioni precise riguardo ai contrassegni con espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a «ideologie autoritarie», per esempio le parole fascismo, nazismo, nazionalsocialismo e simili. Com'è possibile allora che i Fasci del Lavoro siano stati tranquillamente inseriti? Minniti risponde prontamente e in men che non si dica il prefetto di Mantova Carla Cincarilli ha sciolto la sottocommissione elettorale circondariale che ha dato il nulla osta alla presentazione della lista. Si muovo persino i Carabinieri, tanto che si prospetta l'ipotesi dell'annullamento del voto e del ritorno alle urne. In serata potrebbe arrivare la richiesta di ricorso da parte della lista di opposizione La Svolta.

Insorgono anche Osservatorio nuove destre e Anpi
"Chiediamo al Ministero dell'Interno di fare chiarezza sull'imbarazzante vicenda di Mantova» incalzano dall'Osservatorio sulle nuove destre. «Il messaggio che passa è che, nel 2017, in Italia, il partito fascista può tranquillamente presentarsi alle elezioni. Il che è assurdo e sconvolgente" dicono. E Roberto Cenati dell'Anpi Milano attacca: "E' veramente sconcertante che un partito apertamente fascista sia stato ammesso alle elezioni in aperta violazione della nostra Costituzione, il ministro dell'Interno riferisca su questa vicenda». Il fondatore della lista Negrini sembra tranquillo: «Quello non è il fascio littorio ma il fascio della Repubblica sociale italiana, sono 15 anni che presento lo stesso simbolo in tutt'Italia e nessuno ha mai avuto nulla da ridire» spiega candidamente. E se non basta, «vorrà dire che la prossima volta lo cambierò».