11 dicembre 2024
Aggiornato 07:00
Dopo le polemiche interne al partito

L. elettorale, l'ultima parola di Grillo: ok a modello tedesco voluto dagli iscritti

Con un post firmato sul suo blog, Beppe Grillo chiude la discussione interna al MoVimento Cinque Stelle sulla legge elettorale, promuovendo ufficialmente il modello tedesco sostenuto dagli iscritti

Il leader M5s Beppe Grillo
Il leader M5s Beppe Grillo Foto: ANSA/ANTONINO DI MARCO ANSA

ROMA - «Se gli altri partiti non cambieranno idea sul modello tedesco, i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento voteranno a favore del testo, come deciso dai nostri iscritti che hanno e avranno sempre l'ultima parola su tali questioni. Vogliamo garantire agli italiani che potranno votare al più presto con una legge elettorale costituzionale». Con un post firmato sul suo blog, Beppe Grillo chiude la discussione interna al MoVimento Cinque Stelle sulla legge elettorale. Nelle scorse erano stati esponenti di spicco come Roberto Fico e Paola Taverna ad esprimere perplessità, ma l'ultima parola è quella messa nero su bianco sul blog di Grillo. Il MoVimento 5 Stelle, si legge, chiede di andare al voto dal 4 dicembre e sin da allora propone di approvare una legge elettorale costituzionale che permettesse di farlo. «Prima era il Legalicum, ora è il modello tedesco, votato a stragrande maggioranza dai nostri iscritti con oltre il 95% delle preferenze. I portavoce del MoVimento 5 Stelle - è il richiamo di Grillo - devono rispettare questo mandato perché il testo depositato in commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi».

Differenze tra Germania e Italia
Il fondatore del MoVimento spiega che le differenze esistenti con il modello tedesco sono dovute alle diversità dell'assetto costituzionale esistenti tra la Germania e l'Italia. In Italia il numero dei parlamentari non può infatti essere modificato perchè è fissato dalla Costituzione. Il tedesco, invece, non prevede preferenze, ma prevede liste talmente corte da renderle superflue, «che sono proprio quelle raccomandate dalla Corte costituzionale nella sua sentenza ammazza-Porcellum perché in grado di far riconoscere gli eletti agli elettori, e in ogni caso il MoVimento 5 Stelle indirà le parlamentarie online che si svolgeranno su Rousseau. Non ci interessa garantire la rielezione di questo o quell'altro portavoce. Quello che conta è far rispettare il nostro metodo e garantire al Paese di avere una legge elettorale costituzionale, non il Verdinellum».

Non il modello ideale, ma...
Quindi, Grillo specifica che il proporzionale tedesco non è il modello ideale per il Movimento, ma è un sistema costituzionale «che può diventare legge solo grazie a noi. Come gli iscritti hanno deciso, stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale». Correttivi, ha aggiunto, che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento raggiungendo circa il 40% dei voti. «Il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità».

Polemiche
Una presa di posizione duramente contestata da alcuni avversari politici. Il deputato di Mdp Arturo Scotto vi ravvisa infatti una profonda contraddizione: «Grillo decide che l'ultima parola il sulla legge elettorale ce l'ha il blog e non i parlamentari. Strano, l'esatto opposto di quanto accaduto a Genova, dove la decisione del blog è stata sconfessata. Una cosa è certa: di riffa o di raffa, decide sempre lui. A partire dai prossimi deputati nominati da lui e in barba all'art.67 della Costituzione che non prevede vincolo di mandato per gli eletti in Parlamento. Bella la democrazia della rete che fa rima con la democrazia del capo». Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, mette in discussione la democraticità del Movimento: "Grillo impone ai suoi parlamentari di votare il testo delle legge elettorale presentato dal relatore Fiano, perché, dice, corrisponde al modello votato dagli iscritti sul sacro blog. Quindi, secondo Grillo, il popolo grillino ha consapevolmente votato a favore di una legge che trasforma in bloccati non solo i capilista, ma tutti i componenti della lista», ha scritto su Facebook. E ha aggiunto: «È la prova che dovrebbe aprire gli occhi anche ai più ingenui di quale truffa colossale sia la famosa democrazia diretta grillina. Tutto sta nell'essere il dittatore-garante, unico che può porre le domande, e nel metterle giù nel modo adatto a farsi rispondere come si vuole che venga risposto. Uno schifo totale».