La politica italiana davanti a Macron, chi festeggia e chi no
Il Pd e il governo esultano per l'elezione del candidato europeista alla corsa all'Eliseo. Delusione trapela dalle dichiarazioni di Lega e Fratelli d'Italia, che si erano apertamente schierati a sostegno di Marine Le Pen. Meloni «ha vinto la paura» ma «il 36% di Marine Le Pen resta un dato straordinario»
ROMA - Il Pd e il governo festeggiano per il successo di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi mentre i 'sovranisti' italiani prendono atto del risultato e ringraziano Marine Le Pen. Tra i primi a commentare la vittoria di Macron, pochi minuti dopo la pubblicazione degli exit poll, c'è stato il segretario del Pd Matteo Renzi. «La vittoria di Macron - afferma su Twitter - scrive una straordinaria pagina di speranza per la Francia e per l'Europa». Parole simili, pochi minuti dopo, le usa anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: «Evviva Macron presidente. Una speranza si aggira per l'Europa», scrive sul social network.
Da Alfano a Forza Italia con Macron
Tra i centristi, per il ministro degli Esteri Angelino Alfano «brinda la Francia e chi crede nell'Europa, nel libero mercato, nella solidarietà. Lo aspettiamo a Taormina al G7». E Pierferdinando Casini auspica «che anche in Italia i centristi rialzino la schiena ed escano da questa sorta di subalternità alle forze populiste e sovraniste». Nel centrodestra Renato Brunetta afferma che il risultato francese «ci consegna un messaggio chiaro e incontrovertibile: si vince al centro, con l'estremismo non si arriva al governo». Voce fuori dal coro di Fi quella del senatore Maurizio Gasparri: «La vittoria di Macron è frutto dell'errore gollista di non sostituire l'azzoppato Fillon con un altro candidato. Sbaglierebbe, poi, chi dovesse sottovalutare il richiamo che viene dai voti presi da Le Pen. L'Europa o cambia strada e regole, o non va da nessuna parte. Macron, del resto, non deve essere interpretato come l'espressione di un consenso a un'Europa che vacilla. Diventa presidente dei francesi soltanto per l'ottusità dei gollisti che hanno rinunciato, dopo il fallimento dei socialisti e di Hollande, ad una vittoria a porta vuota. Se avessero ritirato Fillon, comunque compromesso dalla vicenda dei contributi ai familiari, e avessero candidato chiunque altro adesso commenteremmo un chiaro successo del centrodestra. L'errore è stato dei gollisti che adesso devono organizzarsi per le elezioni legislative di giugno».
Delusione in casa sovranista
Delusione trapela dalle dichiarazioni di Lega e Fratelli d'Italia, che si erano apertamente schierati a sostegno di Marine Le Pen. «Grazie Marine Le Pen, chi lotta non perde mai», scrive su Facebook il segretario del Carroccio Matteo Salvini. Per la presidente di Fdi Giorgia Meloni «ha vinto la paura» ma «il 36% di Marine Le Pen resta un dato straordinario, e sarà la base sulla quale nascerà il nuovo movimento sovranista francese».
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