19 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Durante la tappa americana

Alfano a Washington: no al rinnovo automatico delle sanzioni alla Russia. Sì a Mosca nel G8

Angelino Alfano è tornato a ribadire che le sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina non possono essere rinnovate automaticamente, ma vanno valutate in base alla situazione

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Foto: ANSA / CLAUDIO SALVALAGGIO ANSA

WASHINGTON - Angelino Alfano è tornato a ribadire che le sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina non possono essere rinnovate automaticamente, ma vanno valutate in base alla situazione. Ha anche auspicato che si ritorni ad avere un G8 con la Russia.

No al rinnovo automatico delle sanzioni
«E' del tutto chiaro ed evidente che il nostro approccio e le sanzioni alla Russia non sono un automatismo e neanche il fine, poiché sono il mezzo per realizzare un accordo sull'Ucraina e non sono automatiche perché essendo uno strumento non si possono automaticamente rinnovare», ha detto Alfano parlando da Washington, dove ha parlato alla stampa dopo avere prima parlato all'Atlantic Council e poi avere incontrato la delegazione italo-americana al Congresso Usa. «Quindi il mio auspicio è che ciò che consideriamo acerbo nella primavera del 2017 possa essere maturo l'anno prossimo e che dunque questo possa essere l'ultimo G7 e si ricominci con i G8», ha proseguito Alfano.

Buoni rapporti con Mosca auspicabili
Secondo Alfano, avere rapporti «calorosi» con la Russia è auspicabile in un quadro di legalità e cooperazione che non guarda solo a Ovest ma anche a Est. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano lancia il messaggio di distensione dalla capitale americana, dove è in visita per partecipare ai lavori della coalizione globale contro l'Isis.

No a nuova guerra fredda
«Noi abbiamo avuto un aggettivo che ha rappresentato la piaga dell'Europa che è freddo, freddo il rapporto, fredda la guerra per tanti anni. Non può esserci nessuna mente ragionevole e nessuna persona delle istituzioni ragionevole che possa auspicare un rapporto freddo con la Russia. Noi dobbiamo riscaldarlo e farlo ritornare un rapporto che sia caloroso fondato ovviamente sulla tutela degli interessi nazionali di ciascuno, in un quadro di legalità internazionale e di cooperazione,» ha detto il ministro parlando alla stampa italiana dopo un incontro con la delegazione italo-americana al Congresso Usa.

Rapporto con Usa imprescindibile
«Io vorrei dire con grande chiarezza che il nostro rapporto con gli Stati Uniti d'America è un rapporto imprescindibile ma che nella tradizione italiana c'è anche uno sguardo cooperativo verso l'Est e io saluto con favore ogni iniziativa che possa riscaldare il rapporto con la Russia» ha aggiunto Alfano.

Nodo Ucraina
Alfano ha ribadito l'importanza che Mosca rispetti gli accordi di Minsk sulla crisi ucraina. «E' evidente che sui principi non si transige e quindi al G7 non possiamo invitare i russi che pure incontrerò la prossima settimana andando a Mosca, perché non si è ancora risolta la questione ucraina e soprattutto non sono stati adempiuti gli accordi di Minsk» ha aggiunto il ministro. Quando a fine mese sarà a Mosca, Russia, il ministro italiano degli Esteri spiegherà dunque la necessità di superare alcuni problemi, a partire dalla crisi in Ucraina, ma farà anche capire che è «ragionevole» pensare di avere una relazione migliore con la nazione presieduta da Vladimir Putin, perché utile per il mondo. La sua speranza è un ritorno a un G8 con la Russia inclusa.

Superare i problemi con Mosca
Alfano ha detto che a Mosca «mi piacerebbe esprimere ai miei colleghi la necessità di superare i nostri problemi perché è nella testa di ogni uomo ragionevole pensare che sia meglio per il mondo avere una relazione migliore con la Russia». Il titolare della Farnesina ha sottolineato l'importanza del rispetto degli accordi di Minsk sulla soluzione del conflitto ucraino. «L'unico modo per avere una soluzione [in Ucraina] è la loro implementazione», ha sottolineato Alfano.

Auspicabile un ritorno al G8
Il ministro ha aggiunto che spera che il prossimo G7 che si terrà a Taormina (Sicilia) a fine maggio «sia l'ultimo G7 e poi si passi al G8», riferimento all'inclusione della Russia nei vertici che chiamano in causa Usa, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito. La Russia Cremlino faceva parte del G8 dal 1998 al 2014, anno in cui (era marzo) annettè la penisola di Crimea parte del territorio sovrano controllato da Kiev, una mossa criticata dalla comunità internazionale e costata l'imposizione di sanzioni, che secondo Alfano vanno "superate".

Assenza di Tillerson
Quanto all'annunciata assenza del segretario americano di Stato, Rex Tillerson, al vertice dei ministri degli Esteri della Nato il mese prossimo, il ministro degli Esteri non si è dimostrato preoccupato. Alfano ha sottolineato l'importanza che gli Stati Uniti siano comunque rappresentati al vertice. «Ciò che è importante, non conoscendo l'agenda personale e istituzionale di Tillerson, è che gli Usa siano rappresentanti», ha detto Alfano parlando ai giornalisti. «Gli stati vengono rappresentanti da persone ma la cosa istituzionalmente importante è che gli Stati Uniti siano rappresentati a Bruxelles», ha aggiunto.

Crisi migratoria
Parlando della crisi migratoria, Alfano ha dichiarato che «la sfida maggiore per l'Occidente sta nella combinazione di principi umani e della necessità di sicurezza». Perché secondo lui «non è utile rinunciare alla solidarietà per avere sicurezza e, viceversa, non è utile rinunciare alla sicurezza per dare solidarietà».  Secondo Alfano, «come europei, dobbiamo dimostrare agli Usa un approccio fedele in merito al costo della Nato», cosa su cui si è spesso lamentato il presidente Donald Trump. Il titolare della Farnesina ha però fatto notare che «spendiamo molto di più in altri campi; nel caso dell'Italia, nelle operazioni di ricerca e salvataggio in mare; abbiamo salvato mezzo milione di persone negli ultimi tre anni. Le nostre attività hanno un costo. Dobbiamo fare molto di più perché l'emergenza non è finita».