Alfano risponde a Di Bella: «Poteri forti? Una cosa che manco so dove sono collocati»
Il ministro degli Esteri ospite a Di martedì su La7: «Sono una cosa che manco so dove sono collocati e se avessi il citofono andrei a suonargli per sapere com'è fatto. Quindi io sta cosa non è che ho troppo chiaro di che cosa si tratti»
ROMA – Per Angelino Alfano, ministro degli Esteri del governo Gentiloni, i poteri forti «non esistono», come nella sua regione natia una volta si diceva della mafia.
«Sta cosa dei poteri forti non è che ho troppo chiaro di che cosa si tratti»
Ospite a Di martedì condotto da Giovanni Floris su La7, il fondatore del Nuovo centrodestra ha risposto alla domanda del direttore di Rainews, Antonio Di Bella, sulle politiche di bilancio comunitarie: «Esistono in Europa dei poteri forti che congiurano contro di noi, come sostengono alcuni partiti, o esistono vincoli che in qualche modo dobbiamo rispettare?», e l'ex titolare del Viminale: «Io parlo a nome dei poteri deboli, cioè tutte le persone normali. Io sono un ex ragazzo di provincia. I poteri forti sono una cosa che manco so dove sono collocati e se avessi il citofono andrei a suonargli per sapere com'è fatto un potere forte e gli direi 'scusi può venire un attimo che la voglio vedere?' Quindi io sta cosa dei poteri forti non è che ho troppo chiaro di che cosa si tratti».
«Sto con l'Europa che ci ha dato la Pace»
Riprendendo il ragionamento sull'Europa, per Alfano esistono «ormai due grandi emisferi», quello di chi l'Unione europea «la vuole salvare comunque» ritenendola la «migliore» delle soluzioni possibili e l'emisfero di chi «non la vuole salvare ma la vuole lasciare». Il capo della Farnesina ha spiegato di stare, sia politicamente, ma anche come persona, con chi sostiene l'Europa: «Per uno come me, l'Europa ha dato a noi il regalo della Pace. Nelle nostre famiglie, la nostra generazione è la prima che ha conosciuto solo pace. I nostri genitori, i nostri nonni, i nostri bisnonni hanno conosciuto la guerra».
«Salvini prima contro gli italiani, ora contro Ue, euro e africani»
Infine la discussione è passata all'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d'America e alle sue conseguenze politiche nel Vecchio continente, in vista delle elezioni in Francia, Olanda e Germania, tutti Paesi dove i partiti anti-establishment e sovranisti stanno riscuotendo molto successo. Secondo l'esponente di Ncd in Europa «non esisteranno più zone grige» ma si formeranno due blocchi, i pro-Ue e chi è contro, «ci sono delle cose che non vanno, si possono migliorare ma io sto con l'Europa che mi ha dato pace, democrazia e benessere». Chi come il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini è contro l'Ue lo fa per tattica, ha spiegato Alfano: «Oggi vuole uscire dall'Europa, dall'euro, ieri voleva uscire dall'Italia. Nel contempo non ha ancora smesso di non avere particolari simpatie, diciamo così, per i meridionali. Ora è sceso di qualche miglia nautica verso sud e oltre ai siciliani e ai calabresi e tutti quelli che non voleva far salire sugli autobus di Milano perché voleva i bus separati, ora non vuole far salire nemmeno quelli del nord Africa».
- 17/09/2018 Il finanziere amico di Renzi risparmierà sulle tasse (grazie alla legge del Pd)
- 17/07/2018 Tutti i fallimenti di Calenda, l'ex «ministro del disastro economico» (che ora si dedica al Pd)
- 16/03/2018 Tutto, ma proprio tutto, quello che è stato deciso nell'ultimo Consiglio dei Ministri
- 18/01/2018 M5S denuncia: blitz del Governo piazza una collaboratrice della Boschi al Consiglio di Stato