19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Giustizia e politica

Nuova condanna a 4 anni per Marcello Dell'Utri

Il fondatore di Forza Italia, accusato di frode fiscale per 43 milioni di euro, sta già scontando una pena definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto dall'accusa di bancarotta

MILANO – Nuova condanna, questa volta a 4 anni di carcere, per Marcello Dell'Utri, che sta già scontando una pena definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Il fondatore di Forza Italia sedeva sul banco degli imputati a Milano per frode fiscale da 43 milioni di euro e il gup Anna Carla Sacco ha accolto l'impianto accusatorio ipotizzato dal pm Sergio Spadaro, nel processo a rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Fatture false per 258 milioni di euro
Al centro della vicenda, la maxi frode fiscale che è stata realizzata negli anni compresi tra il 2005 e il 2011 attraverso una serie di irregolarità nella compravendita degli spazi pubblicitari in televisione. L'accusa riguarda nello specifico alcuni «passaggi commerciali fittizi volti a creare indebiti crediti Iva e a dirottare su conti extrasociali gli importi non versati all'erario». In sostanza, secondo il pm Spadaro, gli spazi pubblicitari venduti da Publitalia e Rti, concessionari di Mediaset, sarebbero stati «fatti fittiziamente transitare» su alcune società «cartiere», in Spagna e Italia, per gonfiarne i costi e frodare così il fisco italiano attraverso l'emissione di fatture inesistenti per circa 258 milioni di euro.

Dell'Utri assolto per bancarotta
Insieme a Dell'Utri, che sta scontando a Parma una condanna definitiva a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, sono state condannate altre tre persone a pene fino a un massimo di 3 anni e 6 mesi. Condanne che riguardano i reati, contestati a vario titolo, di frode fiscale, omessa dichiarazione dei redditi, bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita. Il gup Sacco ha tuttavia decretato il «non doversi procedere» per alcuni reati fiscali precedenti al 2008, nel frattempo caduti in prescrizione. E ha assolto Dell'Utri dall'accusa di bancarotta. Disposta inoltre a carico dei 5 condannati la confisca di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 2 milioni di euro. Entro 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza.

Il fratello: «Ormai è un bersaglio, ma ha raggiunto una pace spirituale»
Il fratello Alberto, sentito da La Stampa ha commentato la notizia con queste parole: «Ormai mio fratello è un bersaglio. Ormai ha raggiunto una pace spirituale, nulla più lo scalfisce. Ha perfino superato l’ennesimo esame all’università di Bologna, un 30 in storia».

Un nuovo processo a febbraio
Le magagne giudiziarie dell'ex senatore del Popolo della libertà non sono finite: Dell’Utri è stato rinviato a giudizio per il «sacco» della biblioteca Biblioteca Girolamini, vicenda per la quale sono stati già condannati definitivamente l’ex direttore Massimo M. De Caro e i suoi complici. Il braccio destro di Silvio Berlusconi comparirà in aula il 14 febbraio perché secondo l’accusa era consapevole della natura criminale delle azioni di De Caro, che gli consegnava volumi rubati dalla biblioteca su commissione dello stesso Dell'Utri.