Di Battista: Ho restituito 173.793,66 euro. Che aspettano a farlo gli altri parlamentari?
Alessandro Di Battista devolve metà del suo stipendio da deputato al microcredito, con cui vengono aiutati piccoli e medi imprenditori in difficoltà. In un post du Facebook l'ennesimo invito agli altri parlamentari di tagliarsi lo stipendio
ROMA – «Io (a maggio scorso) ho restituito 173.793,66 € e sono tanti soldi. Credetemi, molti, ma molti, ma molti, ma molti, ma molti di più di quelli che ho guadagnato». Non si ferma l'attacco del deputato grillino Alessandro Di Battista a quella fetta di politica che si «intasca» i soldi dei cittadini. In un lungo post sulla sua pagina Facebook, il pentastellato punta il dito – ancora – contro quei parlamentari che sperperano i soldi che guadagnano sedendo sugli scranni di Camera e Senato.
Renzi a Rio si paga il viaggio con il suo stipendio?
«Ho fatto sacrifici per riuscirci? Assolutamente no! Ho speso tutto quello che ho ritenuto giusto spendere», continua imperterrito Di Battista, che si lancia, poi, in un lungo elenco di tutte le attività da parlamentare portate avanti in un anno e pagate con i soldi del suo stipendio. «Ho due meravigliosi collaboratori (che pago ovviamente tasse incluse)», dice il deputato, «sono andato in missioni internazionali (a Londra da Assange, in Kazakistan a incontrare la Shalabayeva, in Ecuador, in Israele e Palestina, recentemente a Mosca)». Viaggi di lavoro, questi, che il grillino specifica di pagare con i soldi che per legge gli spetterebbero, ovvero quelli di stipendio e diarie. «Secondo voi gli altri fanno così? – domanda retoricamente il deputato –. Secondo voi Renzi a Rio si paga il viaggio (in II classe immagino) con i soldi del suo stipendio? Gli altri hanno anche il finanziamento pubblico ai partiti che abbiamo rifiutato dimenticate?».
I fine settimana in piazza, «spendo e rendiconto»
E continua ancora, Di Battista, raccontando che trascorre tutti i fine settimana andando in giro per l'Italia a raccontare le attività che svolge e quel che succede in Parlamento: «Chi mi conosce sa che vado dovunque. Soprattutto in zone che non rappresentano la mia circoscrizione elettorale». E il senso di questo lo specifica subito dopo, quando chiarisce che il motivo per cui tocca tutti i punti dello stivale è perché «ci credo non perché mi potrebbe servire per prender voti». Potrebbe spendere i fine settimana diversamente, il deputato pentastellato, e «magari andare in qualche SPA. Invece vado in piazza, tutti i fine settimana da 3 anni a questa parte». Poi – continua con orgoglio – Di Battista va in hotel («niente lussi ma neppure bettole»), mangia fuori spende e rendiconta tutto, insomma. A questo si sommano le spese dei libri per la sua attività, in riviste specializzate in politica estera («tranquilli niente abbonamenti ai giornali»). L'affitto di casa, invece, il deputato ha deciso di pagarlo con lo stipendio «che già mi dimezzo», non con la diaria, cioè con i soldi che la Camera mette a disposizione dei parlamentati per vivere a Roma. Potrebbe farlo, Di Battista, ma essendo romano ha scelto di comportarsi così: «E' la mia etica e ne sono fiero!».
Metà dello stipendio alle imprese italiane
In conclusione, il deputato del Movimento 5 Stelle dice di spendere tutto quel che c'è da spendere per fare il Parlamentare della Repubblica e «nonostante questo sono riuscito a restituire ai cittadini 173.793,66 euro». Dare una mano alle imprese italiane e contribuire alla creazione di posti di lavoro non ha prezzo, per Di Battista: da questo deriva la sua scelta di devolvere metà dello stipendio da deputato al microcredito. «Ora invito tutti quanti a fare altrettanto. A comportarsi come noi. Comportandosi così si hanno molti meno soldi in banca ma si cammina a testa alta», conclude Di Battista.
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