Renzi: Uniti contro il terrorismo, non ci farà chiudere in casa
Dal Brasile, il presidente del Consiglio affronta il tema dell'immigrazione e del terrorismo. Per il premier bisogna mantenere «i valori, la cultura e la gioia di vivere, che dà fastidio ai terroristi, e restare uniti»
ROMA - La «più grande bellezza dell'Italia è quando donne e uomini credono ci siano valori più grandi del successo economico, valori come la solidarietà». Parla con orgoglio della «bellezza dell'Italia e dell'impegno per non sciuparla» il presidente del Consiglio Matteo Renzi incontrando la comunità italiana a San Paolo del Brasile, «la città italiana più grande del mondo».
L'importanza di salvare vite
Un discorso che tocca, oltre al tema della collaborazione tra i due Paesi - con la promessa «di inviare il ministro Calenda in missione con una delegazione di 300 imprenditori» -, le questioni di attualità, dalla gestione dell'immigrazione alla lotta al terrorismo. «Quando vedi una persona in mezzo al mare non ti giri dall'altra parte come vorrebbe qualcuno ma la salvi» attacca Renzi ricordando che «cento anni fa quelli che morivano nelle carrette della disperazione eravamo noi».
Uniti contro il terrorismo
Poi l'invito ad essere uniti contro il terrorismo che «è un attacco all'uomo: i terroristi hanno vinto se riescono ad ucciderti ma anche se riescono a farti chiudere in casa» osserva il premier. Contro il terrorismo bisogna «mantenere i valori, la cultura e la gioia di vivere, che dà fastidio ai terroristi, e restare uniti». Infine la promessa di investire più risorse sulla scuola ma anche di dare un quadro di regole più semplici per chi studia all'estero: una delle cose che il Governo si ripropone di fare da qui alla fine dell'anno sarà attuare il decreto legislativo della 'Buona scuola', che parla dell'istruzione all'estero, «per mettere più soldini a disposizione e soprattutto per dare uno strumento che permetta di entrare a pieno titolo nel sistema italiano anche se fai un percorso scolastico all'estero». Oggi il premier assisterà all'inaugurazione delle Olimpiadi a Rio de Janeiro allo stadio Maracanà dove sono previste ingenti misure di sicurezza.
Basta polemiche
E dal Brasile, il presidente del Consiglio dice basta alle polemiche. Rio 2016 deve essere la festa di tutti, un appuntamento nel quale «interrompere le polemiche» e in cui «dobbiamo essere tutti orgogliosi del tricolore», ha sottolineato il presidente del Consiglio a margine della cerimonia dell'alzabandiera al Villaggio olimpico a Rio de Janeiro. «Vi prego per una volta, lo dico a chi ci ascolta da casa», ha detto il premier parlando con i giornalisti a margine della cerimonia, «basta con le polemiche, dobbiamo essere tutti orgogliosi del tricolore. C'è un momento nel quale le polemiche si possono interrompere e fermare e questo momento credo siano le Olimpiadi». Renzi è tornato poi sull'evento di mercoledì sera al Corcovado: «Vedere non soltanto la bellezza di Casa Italia, ma il Cristo Redentore con i colori del tricolore a me personalmente ha emozionato».
Importante e bello l'appuntamento di Rio
Matteo Renzi ha visto negli atleti dell'Italia Team a Rio de Janeiro «tanta voglia di dimostrare quanto sia importante e bello l'appuntamento delle Olimpiadi». Lo ha indicato lo stesso presidente del Consiglio italiano, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia dell'alzabandiera al Villaggio Olimpico. «Ho visto negli atleti tanta voglia di dimostrare quanto sia importante e bello questo appuntamento», ha detto il premier, che crede fortemente che l'importante è si partecipare ma anche vincere, «quindi siamo tutti belli pronti a fare il tifo». Accanto a questo, però, c'è il «valore culturale, identitario: lo sport come momento di crescita per l'uomo. Credo sia il grande messaggio che i nostri campioni potranno portare in queste gare».
(con fonte Askanews)
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