Meloni: Renzi vergognoso, i soldi degli italiani per la campagna elettorale del Pd
Per l'ex candidata, il premier avrebbe utilizzato i soldi dei cittadini «per provare ad aiutare i candidati» del Pd
ROMA – Giorgia Meloni torna ad attaccare il premier Matteo Renzi e le modalità con cui il segretario del Partito Democratico porta avanti la campagna elettorale nelle città in cui il suo Pd è al ballottaggio. «E' vergognoso il modo in cui Renzi ha utilizzato i soldi degli italiani in questa campagna elettorale», scrive su facebook l'ex candidata. Per tutto il tempo della campagna elettorale, «Renzi e gli esponenti del suo Governo mettevano i soldi sulle questioni che gli interessavano per prendere qualche voto in più».
Governo aspettava campagna elettorale
Per Giorgia Meloni, questo «vuol dire che i soldi li avevano anche prima ma non li avevano spesi, perché aspettavano la campagna elettorale per provare ad aiutare i loro candidati». Di conseguenza, questo significa che «non hanno il minimo di senso delle Istituzioni e che non sono uomini di Stato ma uomini di partito, peraltro di un partito che non sta nemmeno tanto messo bene». Inoltre, il leader di FdI ci tiene a sottolineare come a Roma «il Pd abbia preso quanto Fratelli d’Italia e la mia lista civica insieme. Considerando che Roma era una loro 'roccaforte' le cose non vanno bene. Ma tanto per cambiare questo la dice lunga sul senso delle Istituzioni di Renzi».
Un romano su cinque ha scelto FdI
Nonostante Giorgia Meloni non sia arrivata al ballottaggio, con fratelli d'Italia «avremo la nostra pattuglia in Assemblea Capitolina, dove ci sarà anche Rachele Mussolini eletta nella mia lista civica Con Giorgia». L'ex candidata sarà in Assemblea Capitolina: «Sono stata votata da un romano su cinque e questo è motivo di grande responsabilità – spiega Giorgia Meloni –. Quando tante persone credono in te devi rimboccarti le maniche e dare delle risposte, indipendentemente da chi vincerà il ballottaggio». Per la presidente di FdI, il partito ha fatto il 21% «da soli praticamente contro tutto l’arco costituzionale, contro i poteri forti, i sondaggisti, i quotidiani». Ma la città ha risposto bene: «Roma ci ha tributato un grandissimo affetto e una grande aspettativa. Vogliamo fare il nostro lavoro e i romani che ci hanno sostenuto devono sapere che ci saremo e che faremo la nostra parte».
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