27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Il leader da Battipaglia

Salvini: «Dopo i campi rom con la ruspa abbatteremo i centri sociali»

Un gruppo di giovani contestatori manifesta contro l'arrivo del leader leghista, che, alle proteste, risposte con durezza. Diversi i temi affrontati sul palco campano: dall'immigrazione alla prostituzione al lavoro

ROMA«Cinque zecche non mi mettono paura, dopo i campi rom con la ruspa abbatteremo i centri sociali. Andate a farvi le canne da qualche altra parte». Matteo Salvini torna ad inveire contro i centri sociali e lo fa dal palco di Piazza della Repubblica, a Battipaglia, dove viene contestato da un gruppo di giovani. «Significa che stiamo dando fastidio a qualcuno – continua Salvini rivolgendosi ai contestatori –. Ma forse voi non avete i problemi della legge Fornero. Se andremo al potere noi aboliremo questa legge infame».

Basta immigrazione
Duro il commento del leader della Lega sulla questione immigrazione. «Di immigrati ce ne sono abbastanza. Il numero che possiamo accogliere è zero da adesso in poi», afferma. I tassi di disoccupazione degli italiani, altissimi, non permettono di lasciare spazio ai migranti in ambito lavorativo: il lavoro va dato prima agli italiani che hanno bisogno, spiega Salvini. «Se quel signore lì – dice il leader del Carroccio riferendosi a un contestatore – vuole riempirsi di clandestini, allora portateli tutti a casa tua. Può anche offrigli cornetto e caffè la mattina, ma paghi lui».

Il problema della prostituzione
Parla di serenità, Matteo Salvini, e spiega che l'Italia oggi ne avrebbe bisogno per far fronte ai tempi bui in cui si trova. Il segretario del Carroccio affronta anche il tema della prostituzione, da sempre presente nel programma della Lega Nord, promotrice di soluzioni che mirino a regolamentare il fenomeno. «La prostituzione è un problema», dice, e rilancia l'idea della tassazione del lavoro delle prostitute, il cui ricavato potrebbe essere investito negli asili: «Con i soldi che prendiamo di là possiamo pagare l'asilo nido a chi non può permettermelo», ipotizza il leader della Lega.

Più lavoro e meno emigrazione
«Noi non promettiamo ottanta euro prendendone cento», afferma Salvini alludendo chiaramente al bonus del Governo Renzi. Quello che fa la Lega oggi è una battaglia contro la camorra, contro la prostituzione, contro «un'immigrazione fuori controllo in difesa del lavoro degli italiani, per la casa gli italiani». Il leader del Carroccio, a Battipaglia in occasione del comizio del candidato a sindaco Marchetta, si dice «strafelice» dell'accoglienza ricevuta nella cittadina campana. C'è ancora troppa camorra, dice Salvini, ma è un orgoglio poter contare sulle facce nuove candidate nella lista Noi con Salvini, «ragazzi puliti, uomini puliti per questa nuova avventura. Con Noi con Salvini più lavoro e meno emigrazione e questo in Campania farebbe tanto bene».

Le contestazioni
Non sono mancati momenti di tensione. Le forze dell'ordine, durante il comizio, hanno dovuto allontanare un gruppo di contestatori, mentre diversi sono stati gli episodi di confronto tra chi era al comizio per ascoltare e applaudire il leader leghista e chi era lì per manifestare forte dissenso nei suoi confronti. Momenti infiammati che hanno visto gli agenti di Polizia impegnati ad evitare che la lite degenerasse in scontro. Agli striscioni di benvenuto al segretario della Lega, si contrapponevano in Piazza della Repubblica quelli che dissentivano dalla visita del leader del Carroccio: «Non sono razzista, ma Salvini torna al tuo paese», si leggeva su un cartello.