Pizzarotti sospeso dal Movimento. Lui: «Non mi dimetto»
Un post sul blog di Beppe Grillo annuncia la sospensione dal Movimento del primo cittadino di Parma perché si sarebbe rifiutato di inviare il materiale relativo all'inchiesta in corso sul suo conto in merito
ROMA - «Federico Pizzarotti è sospeso dal Movimento 5 Stelle». Secco, a un giorno dalla bufera che ha investito il sindaco di Parma indagato per abuso d'ufficio, arriva l'annuncio di sospensione del Movimento in un post comparso sul blog di Beppe Grillo. «La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del Movimento 5 Stelle», si legge ancora nella nota.
La diffida
Ieri la Gazzetta di Parma aveva diffuso la notizia dell'avviso di garanzia al primo cittadino, ma – secondo quanto si legge sul blog – Pizzarotti sarebbe stato al corrente della situazione da tempo, «da mesi». Se a poche ore dalla notizia, il Movimento si era dimostrato garantista nei confronti del sindaco – pur non sbilanciandosi troppo, come era stato per il recentissimo caso Nogarin –, oggi arriva perentoria la diffida. A far cambiare idea al Movimento è stato il rifiuto da parte del sindaco di rispondere positivamente alla richiesta del Movimento di inviare la copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda «per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi».
Totale mancanza di trasparenza»
È per una «totale mancanza di trasparenza», dunque, che il già contestato sindaco finisce nella black list dei grillini. Il Movimento, senza i documenti necessari, si dice così impossibilitato a procedere ad una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e – si legge – «per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione». Poi il verdetto: «Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico».
La richiesta dell'«anonimo» staff
Non tarda la risposta di Pizzarotti. Il sindaco si è visto recapitare una mail anonima inviata dallo staff di Beppe Grillo, in cui gli veniva chiesto di inviare i documenti relativi all'indagine. Pubblicata sul web, nella mail si legge: «Come per tutti gli altri casi che ci hanno interessato, siamo qui a chiederti la cortese trasmissione di copia dell'avviso di garanzia ricevuto e di tutti i documenti connessi alla vicenda». Il sindaco risponde al «gentilissimo anonimo staff», spiegando che, in qualità di pubblico ufficiale, non è in diritto di fornire alcun documento. Soprattutto – si legge – per un'indagine in corso che, oltre al sindaco, vede coinvolti altri soggetti. «Citatemi quali sarebbero i regolamenti a cui fate riferimento», incalza il sindaco.
Mancanza di dialogo in casa M5S
In una conferenza stampa seguita alla notizia della sospensione dal Movimento, il primo cittadino di Parma non ha mancato di attaccare le alte sfere del M5S: «Il direttorio M5S si è dimostrato irresponsabile e Di Maio una responsabilità su questo ce l'ha». Non riesce ad accettare il fatto che, anonimamente, il M5S pretenda di avere documenti ufficiali, e denuncia la mancanza di dialogo nel Movimento: «Noi chiediamo rispetto, vogliamo essere chiamati, avere un dialogo e non mail anonime».
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