26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Il leader della Lega risponde ai sostenitori su Facebook

Salvini: Da Renzi nemmeno un centesimo per gli italiani rovinati dal Salva Banche

Si allontana dal palco da cui Giorgia Meloni avvia la sua campagna elettorale, per rispondere in diretta ai suoi sostenitori-fan: Matteo Salvini tocca svariati temi, dalle banche alla difesa della pesca, dai disabili alle ruspe

ROMA «Matteo, a dicembre, dopo il crac di Banca Etruria, Cari Ferrara, Cari Chieti e banca Marche avevi detto «faremo qualcosa». Siamo ad aprile, per le migliaia di italiani rovinati dal decreto salva banche non hai ancora trovato un centesimo di euro». Dalla terrazza del Pincio a Roma, Matteo Salvini si allontana dal palco per rispondere, con un video messaggio sulla sua pagina Facebook, ai commenti dei suoi sostenitori virtuali. A chi chiede alla Lega di trattare maggiormente il tema del signoraggio bancario, Matteo Salvini risponde che su Radio Padania l'argomento viene seguito con interesse. Poi l'attacco al premier: «Renzi sta massacrando un sistema bancario con le riforme delle banche popolari, con la riforma delle banche di credito cooperativo, le ultime ad essere in contatto col territorio».

Le risposte ai sostenitori
Un saluto per ogni commento di chi sostiene la Lega e il suo leader e poi i commenti sulla linea internet che cade e non permette a Salvini di rispondere in modo continuato alle domande che gli vengono poste. Si lascia andare alle ormai note «salvinate», quando il segretario del Carroccio cita il premier e i suoi momenti di #Matteorisponde: «Renzi è più infighettato e preparato da questo punto di vista, perché è seduto, ha la scrivania, ha dietro i tecnici. Poi spara cavolate, ma lo fa con professionalità. Io invece sono qua col telefonino in mano, con alberi alle spalle».

La pesca e le leggi ingiuste
Passa da un argomento all'altro, Matteo Salvini, rispondendo ai vari «fan»: cogliendo la palla al balzo, il leader del Carroccio a un tale che scrive da Caltanissetta dice che «l'impegno per difendere la pesca siciliana stiamo cercando di portarlo avanti con tutta l'energia possibile, a Roma come a Bruxelles». E continua: «Pensate alla follia delle normative europee aggravate dall'imbecillità dello Stato italiano: chi pescherà un tonno nel mar di Sicilia tra maggio e luglio rischia una sanzione fino a ottomila euro. Giustamente il pescatore che esce di notte non sa se nella rete finisce anche un tonno, se per caso vi finisse un tonno sarebbe rovinato per le normative». La critica alla politica europea continua: «Quando faccio la spesa al supermercato per fare pasta e tonno a mio figlio, nelle scatolette non c'è nemmeno tonno italiano. Questa Europa non mi piace perché pensa al business e al denaro e non pensa alla nostra forza che è il made in Italy».

La questione disabilità
A scrivere a Matteo Salvini è anche un disabile e la risposta del leader della Lega è stata che per trattare il tema della disabilità servirebbero dieci ore e «tre leggi serie: per controllare i falsi invalidi che soprattutto in alcune aree del Paese sono tanti e rubano diritti a quelli che sono invalidi veri», spiega Salvini. «Tutti stanno promettendo 80 euro – continua –, Renzi non sa più a chi regalare 80 euro, ma vi pare normale che un invalido vero sopravviva con 300 euro al mese? Questo è indegno. Chi regala 80 euro e ne frega 180 si occupasse anche di disabili, di chi è un pochino meno fortunato ma con tanta caparbietà e voglia di lavorare e amare». «Matteuccio Renzi o Mariaelena Boschi, ogni tanto ricordatevi anche di coloro i quali con 80 euro qualcosina in più potrebbero farla», afferma ancora il leader della Lega.

La sinistra e l'insicurezza del paese
A chi gli dice «mandiamo a casa la sinistra», Matteo Salvini risponde che il tutto dipende «un pochino da me e ce la sto mettendo tutta, ma tanto da voi: se non votano le persone per bene che non votano, vale di più quello che vogliono le persone per male che però votano». A maggio Salvini sarà a Napoli, a Salerno e a Caserta sarà presto per parlare di sicurezza in zone in cui i «livelli di insicurezza sono assolutamente indegni e vergognosi di un paese che si dice civile ed europeo».

Le ruspe pronte
Un utente chiede a Matteo Salvini delle famose ruspe con cui vorrebbe buttare giù i campi rom. «Le ruspe sono pronte ma le guidi se sei al governo – dice –. Se sei all'opposizione, posso proporre, suggerire, raccogliere firme, protestare, sostenere i cittadini, però la chiave della ruspa io ce l'ho pronta. Bisogna poter decidere per ripulire e fare»