18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Scoppia il caso sull'ex capo dello Stato

Grillo attacca Napolitano: «Vada a dar da mangiare ai piccioni»

Il fondatore del Movimento 5 stelle se la prende con l'ex presidente della Repubblica, beccato mentre lasciava il suo scranno in Senato con la tessera inserita: «È l'ora di mandarlo in pensione»

ROMA«Napolitano furbetto. La tessera c'è lui no. Ora pensione: accompagnatelo al Pincio a dare il becchime ai piccioni». Lo scrive su Twitter Beppe Grillo, rimandando a un post pubblicato sul suo blog, a proposito del caso delle tessere del Senato. «Neanche una settimana fa, dopo 60 anni di Parlamento e poltrone – si legge nel post – l'ex bispresidente Napolitano monitava: 'Deputati e senatori lavorano troppo poco'. Ieri è stato beccato dal portavoce M5S Santangelo ad abbandonare il suo posto di lavoro (lo scranno del Senato) con la tessera inserita, come un qualsiasi dipendente assenteista del comune di Sanremo. Grasso, imbarazzato, ha provveduto a far rimuovere la tessera. Secondo il decreto approvato il 20 gennaio – prosegue il post, non firmato e dunque riconducibile al leader M5s – se fosse equiparato a un dipendente pubblico che timbra e se na va sarebbe licenziato entro 48 ore. Il bispresidente emerito è però intoccabile, forse anche per rispetto alla sua età. Potrebbe andare in giro in mutande che nessuno gli direbbe nulla. È l'ora della pensione: accompagnatelo al Pincio a dare il becchime ai piccioni. Mattarella lavorerà con molta più serenità».

La maggioranza si indigna
Le dichiarazioni del fondatore del Movimento 5 stelle hanno subito suscitato una prevedibile levata di scudi a difesa dell'ex presidente della Repubblica. «Le parole di Beppe Grillo contro il presidente Giorgio Napolitano rivelano a quale livello di meschinità e di livore può giungere in Italia la polemica politica», sostiene in una nota il senatore Sandro Bondi del gruppo Alleanza Liberalpopolare - Autonomie. «Dopo aver clamorosamente cambiato posizione sulle unioni civili, il Movimento 5 Stelle rivolge attacchi indecenti a Giorgio Napolitano. Insulti indecorosi che rappresentano una gigantesca arma di distrazione di massa per coprire le inconcludenze e le incoerenze dei grillini. Siamo usciti dal recinto della lotta politica e siamo caduti nella più totale volgarità», afferma Claudio Martini, vicepresidente vicario dei senatori del Pd. «È una scemenza. Questa discussione è nata perché il Presidente Grasso molto spesso va in bambola. La gente deve sapere che l'apposizione del cartellino non dà diritto a niente. Se tu non prendi parte almeno al 30% dei voti che in giornata si esprimono comunque il senatore non prende la diaria, che ci sia o non ci sia il cartellino immesso – ribatte il senatore Ala Vincenzo D'Anna, parlando a Radio Cusano Campus – Ieri hanno fatto una polemica con il Presidente Napolitano, che se ne era andato da cinque minuti. Il regolamento non prevede che debba togliere il cartellino, ci sono i commessi a fare queste cose. Napolitano è un senatore a vita, che venga o non venga in Senato lo stipendio lo prende lo stesso. Queste sono discussioni inutili che vengono fatte solo per sputtanare il Parlamento. C'è una sorta di imbecillaggine collettiva».

(da fonte Askanews)