28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Intervista con polemica

La Lega contro la Rai di Renzi: «Dà voce ai carnefici»

L'uomo che assoldò due albanesi per sfregiare l'ex fidanzata parla alla televisione del servizio pubblico. Rivolta nel Carroccio: «Scandaloso, disgustoso, illegittimo arrivare a tanto solo per gli ascolti»

ROMA «Cosa non si fa per gli ascolti. Sono disgustata dalla Rai che ieri sera, ha mandato in onda, su Raitre, l'intervista a Luca Varani, l'uomo che assoldò due albanesi per sfregiare l'ex fidanzata Lucia Annibali. Com'è potuto accadere visto che Varani, tuttora ancora sotto giudizio pendente in Cassazione, non avrebbe potuto rilasciare dichiarazioni a terzi, se non al direttore del carcere? Mi domando come la Rai abbia avuto l'autorizzazione». Lo ha affermato in una dichiarazione Barbara Saltamartini, vicepresidente alla Camera del gruppo Lega-Noi con Salvini. «Non posso tollerare – ha sottolineato – il fatto che si sia data rilevanza mediatica ai carnefici. Una scelta disgustosa resa ancor più grave dal fatto che la Rai è un servizio pubblico pagato da tutti i cittadini che dovrebbe scegliere di stare dalla parte delle vittime. Nessuno usi il 'diritto di cronaca' come scusante, perché qui si tratta solo di politica aziendale Rai che punta solo a fare qualche ascolto in più. Il tutto alla faccia di un servizio pubblico che, di fronte alla battaglia senza confini che le istituzioni stanno portando avanti, anche sul piano culturale, contro la violenza sulle donne, dovrebbe ben sapere da che parte stare: da quella delle vittime e non dei loro carnefici. Ma evidentemente questo tema alla presidente Maggioni e ai vertici Rai non interessa».

Punizioni esemplari
«Per quale motivo un servizio pubblico, come la Rai, ieri sera si è abbassato a dare voce, risalto e spazio ad un personaggio come il delinquente che ha ordinato, a due complici albanesi, di sfregiare con l'acido il volto dell'ex fidanzata Lucia Annibali? Perché è stato data questa rilevanza e questo spazio ad un criminale tuttora ancora sotto processo e in attesa del definitivo giudizio della Cassazione e dunque impossibilitato a fare dichiarazioni fuori dalla sede processuale?». Le fa eco in una dichiarazione il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli. «Oggi – ha sottolineato – lo stesso procuratore della Repubblica di Pesaro, Manfredi Palumbo, che parla di un illegittimo processo alla vittima, ha fatto notare che 'un imputato processato solo fino al secondo grado di giudizio può rilasciare dichiarazioni per motivi di giustizia al direttore dell'istituto di pena, che è tenuto a trascriverle in un apposito registro. Sono dichiarazioni che hanno lo stesso valore di quelle rese al giudice; non può essere la tv a sostituirsi al direttore del carcere. Qui invece si è permesso a una persona ancora in attesa del pronunciamento della Cassazione di fare grancassa, per di più in una trasmissione del servizio pubblico. Il punto – ha concluso Calderoli – per me è proprio questo: un simile episodio è inaccettabile per il servizio pubblico, pagato dal canone dei contribuenti, un servizio pubblico che deve avere un'etica e non fare audience sciacallando su una vicenda terribile e dando voce al carnefice, a chi merita solo di marcire in carcere ed essere dimenticato da tutti, e non alla povera vittima di questo dramma. Io sto dalla parte di Lucia Anniballi e condivido parola per parola quanto ha scritto oggi nella sua toccante lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Ma adesso spero vengano presi provvedimenti esemplari verso i vertici Rai che hanno consentito una simile vergogna».

(Fonte: Askanews)