Giachetti: Roma, guarda avanti
«E' Roma che è delusa, accartocciata», dice il candidato alle primarie del Pd Roberto Giachetti, che sottolinea che non bisogna tanto ricucire con i circoli del Partito democratico, ma con la città
ROMA - «Noi non dobbiamo tanto ricucire non solo e non tanto tra i circoli del Pd e il Pd, ma con il popolo romano. Abbiamo un obiettivo grande e, come ho fatto in tutti questi anni, non perderò nemmeno un secondo a occuparmi di queste questioni. Il punto è che Roma è delusa, accartocciata, sia dal punto di vista del centro, sia della periferia. Dobbiamo fare una grande operazione per ridare fiducia ai romani». Lo ha detto il candidato alle primarie Pd per le comunali di Roma Roberto Giachetti, intervenendo a Radio Cusano Campus, a chi gli chiedeva come avrebbe ricucito lo strappo tra partito e circoli Pd nato dalla Relazione Barca.
Allo stadio con la stessa sciarpa
Io allo stadio con la sciarpa della Roma e quella della Lazio, se diventerò sindaco? «Per me non accadrà, vado allo stadio a vedere la Roma da una decina d'anni con mio figlio e continuerò a farlo con la stessa sciarpa. Poi vedremo quello che accade. Nel '99, quando ha vinto lo scudetto Lazio, ero capo di gabinetto di Rutelli e ho organizzato la festa della Lazio in città, con la bava alla bocca ma l'ho fatto...», ha continuato Giachetti, intervenendo a Radio Cusano Campus. «Spero che accada per me lo stesso che è successo a Rutelli, che era laziale, ed è stato eletto con i voti di molti romanisti - ha ricordato Giachetti - o a Veltroni, che era della Juve. Spero che conti anche altro, che tanti laziali si facciano una ragione di questo e mi votino perché si fidano. La politica deve avere modo di abbracciare tante persone», ha concluso.
«Parto con svantaggio, ma guardo avanti»
«Io rivendico la mia appartenenza a Pd che, certo, negli ultimi tempi, per usare un eufemismo, ha vissuto delle difficoltà. Per questo, e per i noti fatti legati a Mafia Capitale, anche se abbiamo avuto responsabilità ben diverse da quelle della destra, partirò con qualche centinaia di metri di svantaggio», nella corsa per il Campidoglio, ha detto ancora il candidato alle primarie Pd. «Voglio dire una cosa ai romani, però: basta guardare indietro, nello specchietto retrovisore. Se nella mia persona, non perché sono io, ma perché trovate in questa candidatura un'occasione per darci fiducia, guardiamo avanti. Ne usciamo tutti meglio, altrimenti rimaniamo bloccati nel passato», ha concluso.
(con fonte Askanews)
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