12 ottobre 2025
Aggiornato 04:00
11 borsisti a Roma oggi

Gentiloni riceve gli studenti del Kenya: un simbolo contro il terrorismo

«Un segnale molto semplice di come si risponde al terrorismo», ha detto il ministro degli esteri incontrando gli undici studenti del Kenya che frequenteranno l'università nel nostro Paese fino al 2017

ROMA - Le borse di studio offerte dalla Farnesina agli studenti kenyani scampati all'attentato dell'università di Garissa lo scorso 2 aprile, undici dei quali sono arrivati questa mattina a Roma, rappresentano «un simbolo di come rispondere al terrorismo». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, incontrando nella sala del Cerimoniale all'aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino i cinque ragazzi e le sei ragazze arrivate nella capitale dopo un lungo viaggio, con uno scalo ad Abu Dhabi.

L'attentato di Garissa e i 147 morti
«E' il segnale che abbiamo voluto dare subito dopo l'attentato di Garissa, in cui il terrorismo uccise 147 persone: la cooperazione con gli studenti di quell'università poteva essere un simbolo di come rispondere al terrorismo», ha detto Gentiloni ai giornalisti parlando al fianco dell'ambasciatrice keniana a Roma, Josephine Wangari Gaita, «Il gruppo di studenti che da Garissa viene a studiare oggi in Italia è il primo, ce ne saranno altri nei prossimi mesi: penso che sia un segnale molto semplice del fatto che si risponde non solo con la sicurezza, ovviamente, ma anche con la collaborazione per studiare, con la cultura, con l'università alla minaccia terroristica. Italia e Kenya lo stanno facendo, credo in modo molto significativo, vista la drammaticità di quell'attentato dell'aprile scorso».

6 mesi di corso di italiano
Gli undici borsisti - ha fatto sapere la Farnesina - frequenteranno un corso di lingua italiana della durata di nove mesi, da gennaio a settembre 2016, presso l'Università per Stranieri di Perugia, per poter poi seguire le lezioni di un successivo corso di laurea da scegliersi per l'anno accademico 2016-17. Ogni anno il ministero degli Esteri offre più di 500 borse di studio a cittadini stranieri di 100 paesi. Le borse di studio sono offerte per svolgere programmi di studio, formazione e/o ricerca presso istituzioni italiane statali o legalmente riconosciute. Al Kenya, per l'anno accademico in corso sono state assegnate tre borse di studio a cittadini keniani; a queste, nel 2016, si sono aggiunte ulteriori 108 mensilità dedicate espressamente agli studenti di Garissa.

L'impegno dell'Italia
«Volevo ringraziare l'ambasciatore del Kenya per essere qui», ha detto inoltre il capo della diplomazia italiana, «l'incontro con i ragazzi che si trasferiscono oggi all'università di Perugia è la prima conferma di un impegno che l'Italia prese nei giorni immediatamente successivi all'attentato di Garissa. Io andai a Nairobi e incontrai il ministro degli Esteri del Kenya, prendemmo l'impegno a intensificare la collaborazione nelle nostre università e ad accogliere gli studenti di Garissa nelle università italiane (?) Credo che sia una testimonianza di un fatto per noi molto importante, cioè che di fronte al terrorismo la risposta dello studio, della scuola, dell'istruzione, della cultura è una risposta fondamentale. Non a caso molto spesso il terrorismo colpisce scuole, università, chiese, teatri, perchè il suo nemico è proprio la cultura, lo studio e l'istruzione».

Prima in Italia, poi nel loro Paese
Naturalmente, ha proseguito il ministro degli Esteri, «questo gruppo di studenti che oggi si trasferisce a Perugia è un primo gruppo, i nostri due ministeri dell'Istruzione stanno perfezionando il memorandum d'intesa che renderà permanente e più vasto lo scambio di studenti. E', credo, un segnale di quanto per l'Italia e per il Kenya sia molto importante lavorare insieme, non solo sul piano, come normale, dell'intelligence, della difesa, della sicurezza, ma sul piano della scuola, dell'università, dell'educazione, dell'istruzione? Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato a questa iniziativa: spero che il percorso di studio che da domani i ragazzi provenienti dal Kenya inizieranno a Perugia - innanzitutto con un corso d'italiano e poi con corsi di specializzazione - sia un percorso di successo. Spero che si innamorino del nostro Paese e tornino poi nel loro Paese a mettere a frutto le cose che hanno studiato in Italia. Benvenuti!».

Un nuovo inizio
«Dio benedica voi, l'Italia e il Kenya», ha affermato l'ambasciatrice Josephine Wangari Gaita, che ha avuto ovviamente parole di ringraziamento verso Gentiloni e l'Italia. «Ero nell'università il giorno dell'attentato, accadde nel mattino, verso le 5, e quindi tutti noi stavo dormendo», ha raccontato la 20enne Nyna Kozel Nomzamo, una delle undici borsiste, «Mi aspetto che questo sia un nuovo inizio per me, che questa opportunità rappresenti un marchio sul mio futuro e un motivo di ispirazione per gli altri. Non importa cosa si debba affrontare, l'importante è restare in piedi e continuare a camminare».



(con fonte Askanews)