Mafia capitale, Ros: Carminati si definiva «criminale politico»
La testimonianza del maggiore dei carabinieri Rosario Di Gangi rivelano che Massimo Carminati affermava di mantenere rapporti con i membri della banda della Magliana, che disprezzava perché facevano affari con la droga, mentre lui era un «criminale politico»
ROMA - «In queste conversazioni Carminati diceva di non avere un rapporto organico e permanente con la banda della Magliana. C'era un legame di forte collaborazione con Giuseppucci. Morto lui, Carminati decise di mantenere rapporti con 'tutti 'sti cialtroni' che diceva di disprezzare perché facevano i soldi vendendo la droga, cosa che a lui non ha mai interessato. Carminati, che rapinava le banche, si definiva un criminale politico». Il maggiore del Ros, Rosario Di Gangi, ha detto così nel corso della sua testimonianza nel processo 'Mafia Capitale'. Dalle intercettazioni - sempre secondo il racconto dell'investigatore - sarebbe emerso che Carminati raccontava dei suoi rapporti con la banda della Magliana e, in particolare, con quello Franco Giuseppucci, detto 'er negro', suo vicino di casa.
Sorveglianza speciale per Testa
Sorveglianza speciale per tre anni con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma a Fabrizio Franco Testa, il manager imputato nel processo Mafia Capitale. A decidere in tal senso sono stati i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale della Capitale. Testa è attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano a Napoli. La misura di sicurezza scatterà una volta che Testa avrà espiato, in caso di condanna, la pena che gli dovesse essere inflitta. Testa è ritenuto dagli inquirenti «organizzatore e testa di ponte della organizzazione nel settore politico e istituzionale». Per i pm lui «coordina le attività corruttive dell'associazione" occupandosi "della nomina di persone gradite alla organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione».
Misura di prevenzione per Ruggiero
Salvatore Ruggiero, 60 anni, è uno degli imputati nel processo 'Mafia Capitale'. Dagli inquirenti è ritenuto un esponente della 'Ndrangheta, insieme con Rocco Rotolo. Per queste ragioni la sezione misure di prevenzione del tribunale ha disposto 3 anni di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obblighi di soggiorno nel comune di Roma e di presentazione alla stazione dei carabinieri di San Basilio. Questa misura scatterà una volta che Ruggiero avrà espiato, in caso di condanna, la pena che gli dovesse essere inflitta. Alla base della decisione la «pericolosità sociale» dell'imputato. In particolare, si legge nel provvedimento emesso dal giudice Guglielmo Muntoni, la «propensione all'utilizzo di armi da fuoco da parte di Ruggiero (fu condannato per omicidio ndr) è indice rivelatore di una pericolosità sociale di elevatissimo spessore». A sollecitare la misura è stata la Direzione distrettuale antimafia della Capitale.
(con fonte Askanews)
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