Saviano: «Boschi si dimetta». Ma Bersani la difende
In un articolo per Il Post e poi in un video per la Repubblica, lo scrittore non soltanto chiede le dimissioni del ministro, ma per la prima volta parla con il piglio di chi potrebbe catalizzare un dissenso della sinistra «ragionevole» rispetto al governo guidato da Matteo Renzi.
ROMA - Roberto Saviano interviene nella vicenda del crac di alcuni istituti bancari, tra i quali quello diretto dal padre del ministro Maria Elena Boschi, e parla esplicitamente di «conflitto di interessi» e di opportunità di «dimissioni».
«Il ministro Boschi dissimula il conflitto di interessi, legato al decreto salvabanche, con la sua formale assenza al Consiglio dei ministri che ha varato il provvedimento - scrive Saviano sul suo profilo facebook -. E se non ci fosse stata la tragedia del pensionato suicida, tutto sarebbe rimasto legato alla sfera economica e non si sarebbe mai parlato di opportunità politica. Viviamo uno strano momento. Siamo come anestetizzati. Solo pochi anni fa se una cosa del genere fosse accaduta a un esponente del sottobosco berlusconiano, si sarebbero chieste a gran voce le sue dimissioni, dopo una vibrante crociata mediatica. Non auspico gli eccessi di giustizialismo che ci hanno reso per certi versi un paese ingiusto, in cui i processi li fanno i media prima dei tribunali. Ma è lecito chiedere di più a un governo che si professa nuovo - insiste lo scrittore -. Ancor meno tempo fa, la campionessa Josefa Idem, per una vicenda nemmeno lontanamente paragonabile a questa, si è dimessa, per non creare danno al governo di cui faceva parte. Cosa è cambiato? Come siamo cambiati? Perché questo colpevole silenzio su vicende fondamentali?».
Questa politica dal volto giovane ha prassi vecchie e furbe
Saviano torna in serata sul tema con un nuovo post in cui sembra meravigliarsi dalla reazioni alle sue critiche: «Perché quando si discute del governo Renzi - o del ministro Boschi che di questo governo sembra essere il volto simbolico - non si riesce mai fino in fondo a fare un'analisi puntuale? Se critichiamo questo governo non vuol dire che siamo contro le riforme. Se proviamo ad analizzare questo governo, con lo stesso rigore che abbiamo applicato ai governi Berlusconi, non vuol dire che siamo populisti o che stiamo dando munizioni a Salvini. Eppure questa politica dal volto giovane ha prassi vecchie e furbe: continua a non dare risposte. E il nostro resterà sempre il paese del conflitto di interessi».
Bersani: Conclusioni su Boschi esagerate
«Condivido il ragionamento generale che fa Saviano ma le sue conclusioni sulla Boschi mi sembrano esagerate». Lo dice Pier Luigi Bersani a proposito della vicenda banche, a margine dell'assemblea della minoranza Pd a Roma, dove ha scelto di non intervenire per lasciare spazio al dibattito promosso da Roberto Speranza e Gianni Cuperlo.
Pinotti: Non capisco dove sia il conflitto di interessi
«Non riesco a capire dove sia il conflitto di interessi, perché quello che ha fatto il governo è stato salvare 4 banche, non le dirigenze, ma coloro che ci lavorano e tutti i correntisti». Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, parlando con i giornalisti alla Leopolda.
«Sappiamo - ha aggiunto - che il problema che ricade su alcuni singoli correntisti per regole europee che conoscete è un problema che per alcune situazioni è molto oneroso, per cui il governo sta cercando di intervenire anche su questo. Dove sia il conflitto di interessi, significa che agendo uno fa l'interesse di qualcuno che gli è vicino... Mi spiegate dov'è? Io proprio non lo vedo. Un conto è che uso il mio potere per fare in modo che persone a me vicine e che interessi a me vicini crescano. In questo caso non esiste questo problema».
Fedeli: Saviano sbaglia su Boschi, forzatura politica
«Sulla vicenda delle banche Saviano ha sbagliato bersaglio, evocare il conflitto di interessi per la Boschi è una forzatura tutta politica che non contribuisce a fare chiarezza ma appare finalizzata unicamente a costruire sentenze affrettate sulla base di pregiudizi e delle poche informazioni a disposizione». Lo ha dichiarato la vice presidente del Senato Valeria Fedeli.
«Anziché confrontarsi su come tutelare le persone danneggiate ed evitare che in futuro si ripresenti un problema simile - ha proseguito - il dibattito pubblico si sta spostando in maniera strumentale verso sentenze affrettate e demagogiche che da uno scrittore come Saviano non mi aspettavo: a lui, infatti, vorrei ricordare che la trasparenza e il principio della legalità al momento passano attraverso il lavoro della magistratura e della commissione parlamentare d'inchiesta, perché quelli sono i luoghi più idonei a fare chiarezza e individuare responsabilità».
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