19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
l'intervista al vice presidente nazionale

Multe cancellate a Roma, Codacons: «La legge non è uguale per i VIP»

Il vice presidente nazionale del Codacons, l'Avv. Gianluca Di Ascenzo, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Diariodelweb per commentare l'ultimo scandalo capitolino

ROMA – Un altro scandalo ha travolto la città eterna. Cinque funzionari del Campidoglio hanno cancellato centinaia di migliaia di multe destinate a personaggi influenti dell'elite capitolina, per un importo pari a dieci milioni di euro, con un semplice clic del mouse. In un caso le infrazioni annullate per l'accesso vietato nella Ztl ammontano addirittura a 600mila euro. Il vice presidente nazionale del Codacons, l'Avv. Gianluca di Ascenzo ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Diariodelweb per commentare l'accaduto.

Cosa ne pensate del fatto che ai VIP siano state cancellate 10 milioni di euro di contravvenzioni mentre noi comuni mortali dobbiamo pagarle regolarmente?

«Questo è un fatto gravissimo. Noi del Codacons ci siamo sempre battuti da una parte per responsabilizzare l'automobilista, ma dall'altra anche contro le autorità che hanno preferito far cassa multando le persone senza realizzare un'adeguata attività di prevenzione. Sapere invece, ora, che i VIP riescono a ottenere così facilmente la cancellazione delle multe – e si parla di importi rilevanti come 10 milioni di euro! - oltre a farci indignare ci costringe a costituirci come parte civile nel procedimento penale che avrà luogo».

Quindi intendete muovervi legalmente e costituirvi parte civile?

«Assolutamente sì. Ci muoveremo in questo senso perché non possiamo rimanere spettatori immobili e silenziosi di fronte a episodi di questa gravità. Saremo parte attiva nel procedimento penale affinché venga fatta giustizia».

Chiederete anche i danni per i mancati introiti al Comune?

«Qui entrerà in gioco la Corte dei Conti, e chiederemo il suo intervento perché conosciamo bene qual è la condizione di dissesto delle casse comunali: ogni giorno vengono effettuati tagli agli enti locali e non ci sono abbastanza risorse neanche per le attività di routine. Ecco, di fronte a una tale scarsità di risorse non ci si può permettere episodi del genere. Insieme a tanti altri, anche questi dieci milioni di euro avrebbero fatto molto comodo all'amministrazione capitolina per erogare servizi più efficienti. Invece oggi il cittadino, oltre a dover ingoiare il boccone amaro, si ritrova a dover subire disservizi indecenti: dallo sciopero di turno dei mezzi pubblici – senza entrare nel merito delle rivendicazioni dei lavoratori perché siano certamente a favore dei diritti di questi ultimi – al degrado urbano».

Cosa rischiano gli indagati?
«Stiamo ancora leggendo l'evoluzione della notizia sui giornali perciò le ipotesi in ballo sono diverse. Preferiamo non pronunciarci ancora su questo punto e attendiamo di leggere il seguito. Da quello che abbiamo appreso finora si va dall'abuso d'ufficio fino ad altre ipotesi di reato più gravi».

Per i cittadini onesti disservizi e multe da pagare, ai VIP quelle da condonare. E' questa Roma?
«Abbiamo visto dei risultati positivi con delle iniziative lodevoli, come nel caso dello sconto del dovuto per chi paga la multa entro 5 giorni dalla notifica, perché hanno sensibilizzato i cittadini sull'importanza di seguire le norme del codice della strada, ma queste ci lasciano l'amaro in bocca quando emergono episodi come questo. Negli ultimi mesi abbiamo dovuto assistere a tanti gravi disservizi per quanto riguarda l'amministrazione capitolina e la situazione, qui a Roma, è drammatica».

Il fenomeno in questione potrebbe avere dimensioni più grandi rispetto a quelle emerse finora?
«Purtroppo la storia di Mafia Capitale ci porta ad essere prudenti e pessimisti al tempo stesso. Ormai non ci meraviglieremmo più di nulla. Siamo pronti a dare anche il nostro contributo in fase d'indagine, qualora fosse possibile. Di certo non è una bella immagine della nostra nostra Capitale, quella che viene fuori ancora una volta».

Da uno scandalo all'altro. C'è speranza per questa città?
«Roma non è solo questo, e speriamo che quanto è accaduto possa dimostrare invece che l'autorità giudiziaria funziona e che chi non rispetta le regole prima o poi viene chiamato a rispondere per quello che ha fatto. Noi ci impegneremo affinché questo avvenga.»