28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
L'ex sindaco presenta il progetto

Rutelli: «La Prossima Roma» è contributo al Pd

L'ex sindaco della Capitale non si candida per il Campidoglio ma mette in piedi una convention: una collaborazione rinnovata tra poteri pubblici e cittadinanza, per invertire il rapido e grave declino di Roma

ROMA - Non si candida, ma non rinuncia a tirare le fila di quella città che ha guidato per ben due mandati, a cavallo dei passaggio di secolo. Francesco Rutelli con la sua convention «La Prossima Roma», che si è tenuta oggi al centro congressi Roma eventi, ha lanciato la «riconquista civica» della Capitale. Una collaborazione rinnovata tra poteri pubblici e cittadinanza, per invertire il rapido e grave declino di Roma. Davanti ad una platea composta da amministratori dell'era Rutelli come Walter Tocci, l'autorità capitolina in carica, cioè il prefetto Franco Gabrielli, i candidati del dopo Marino, Alfio Marchini e Stefano Fassina, molti esponenti del Pd vicini a Renzi come l'ex vicesindaco Marco Causi, l'ex presidente della commissione capitolina della Cultura Michela De Biase, l'ex capogruppo del Pd in Campidoglio Fabrizio Panecaldo e la presidente del Pd del Lazio Lorenza Bonaccorsi, si ragiona sulla fine della Giunta Marino e sulla Roma che verrà coinvolgendo persino Abdellah Redouane, segretario del Centro culturale islamico.

L'obiettivo de «La Prossima Roma»
Colpisce, in un parterre tanto variegato da volti vecchi e nuovi della Roma politica e imprenditoriale, «da Forza Italia all'Ncd» vanta il padrone di casa Rutelli, l'assenza del Commissario del Pd Matteo Orfini e degli esponenti del partito cittadino a lui più vicini. In chiusura dell'evento, Rutelli ha spiegato che la sua associazione che ha curato la giornata di oggi, si dedicherà a «definire una nuova progettualità per la città - ha detto Rutelli - non è un libro dei sogni, o la raccolta di centinaia di proposte scollegare e velleitario. Ma, al termine di un serio lavoro, pensiamo di proporre un programma di radicale riorganizzazione della macchina dell'Amministrazione comunale, delle sue aziende e dei sistemi dei servizi da erogare. Pensiamo a un Patto dei doveri, e non solo dei diritti dei cittadini». Sul sito www.laprossimaroma.it - ha spiegato Rutelli - «raccoglieremo le adesioni e insedieremo sette gruppi di lavoro tematico che daranno vita ad un secondo incontro pubblico con la partecipazione di associazioni e rappresentanza della società civile». Obiettivo del processo, ha spiegato Rutelli «far emergere alcune decine di persone - sia giovani sia dotate di esperienze qualificate - in grado di mettersi al servizio della città».

Un contributo per far ripartire il Pd
«Renzi non mi ha scritto ma i suoi sì, o mi hanno fatto sapere qualcosa. Ma i suoi sì. C'erano tutti. I renziani credo si dividano in quattro correnti a Roma e oggi c'erano tutte», ha spiegato l'ex sindaco della Capitale, Francesco Rutelli, al termine della convention La prossima Roma. «L'ho già detto ed è vero: non sarò certo io che ricaverà da un investimento per la città un tornaconto personale», ha continuato l'ex sindaco. Quello offerto dall'iniziativa La prossima Roma «è un contributo destinato certamente al Pd se ne farà un momento di ripartenza. Se il Pd non ce la dovesse fare queste energie andranno incanalate in un soggetto civico», ha specificato Rutelli, che a proposito della bufera che ha travolto la politica della Capitale, da destra a sinistra, di Mafia Capitale ha aggiunto: «Mafia Capitale ha fatto emergere che la politica è stata comandata da settori illegali, infiltrati nell'amministrazione che si è fatta comandare da queste persone salite sui rami, rami bassi». «Dobbiamo creare una spina dorsale civica, programmatica, per l'avvenire della città. Non possiamo restare ostaggio di discussioni interne ai partiti che oggi sono più un elemento di depressione che di produzione come è sempre stato», ha aggiunto ancora Francesco Rutelli, nel corso della convention. «Oggi forse la politica fatica a dettare l'agenda ed un appuntamento come oggi può essere un aiuto perché cambia l'agenda che altrimenti e tutta interna», ha concluso.

(con fonte Askanews)