2 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Cantiere centrodestra

Berlusconi: «Renzi governa contro il popolo italiano»

Il leader di Forza Italia è intervenuto a un convegno del Ppe parlando dei prossimi appuntamenti elettorali, dello scenario internazionale e delle ultime decisioni del governo Renzi: «Non siamo più in democrazia, dovere centrodestra tornare a vincere»

TREVISO - «Dopo quanto successo a Parigi, il governo ha deciso di dare 500 euro a chi compie 18 anni e guarda caso va votare per la prima volta. Queste mance elettorali sono disgustose». Lo ha denunciato l'ex premier e presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi dal palco del convegno organizzato dal Ppe a Mogliano Veneto, nel trevigiano, tornando anche a sottolineare la convinzione che «il governo che oggi governa è contro il popolo» e «non siamo assolutamente in una democrazia in cui a decidere chi governa dovrebbe essere il popolo».

Il dovere del centrodestra
«Noi verso il Paese - ha esortato Berlusconi richiamando all'un ità le forze del centrodestra - abbiamo soprattutto un dovere: far sì che il terzo componente della nostra democrazia, il centrodestra, non deperisca ma si rafforzi e vada a vincere con più del 40%. Salvini è al 15%, Forza Italia al 12% e se un signore che conoscete scendesse in campo e andasse in tv e girasse l'Italia, voi non pensate che saliremmo di altri dieci punti?». E quanto alla propria leadership «quando si entra nell'80esimo anno - ha raccontato - e un giorno ci si guarda allo specchio, si vede la pelle cadente e flaccida, ci si trova davanti a un vecchio. Ma a me non è ancora successo, chiaro?».
Berlusconi ha quindi sottolineato il «dovere» del suo partito e «di tutti noi di reagire a questa situazione. C'è il 55% italiani che non è andato a votare, sono 26 milioni di italiani. Sono di sinistra? No, quelli di sinistra vanno tutti a votare. Sono italiani delusi e sfiduciati, sono italiani soprattuto rassegnati che pensano sia inutile per loro andare a votare. Che il loro voto non conti niente. Dobbiamo guardare a loro, dobbiamo raggiungerli tramite tv e social network, facendo un'opera capillare».

Contro il terrorismo serve una grande coalizione
Infine, quanto alla lotta internazionale contro il terrorismo, «serve - ha detto Berlusconi - una coalizione perché sarà una guerra sanguinosa, senza prigiornieri, dove il fanatismo è portato all'eccesso, in cui ci sono persone che sanno di morire, uccidono e vanno a morire pochi minuti dopo coloro che hanno ucciso». E per «estirpare alla radice il cancro dell'Isis e il disastro in Siria» è necessario che «nessun paese si muova da solo. Serve una grande coalizione sotto l'egida dell' Onu che metta a fianco Usa, Ue, Russia e Cina e qualche stato arabo».

Brunetta: Centrodestra unito vince, siamo l'Italia migliore
«Il centrodestra è da sempre maggioranza nel nostro Paese. Negli ultimi anni abbiamo perso solo quando siamo stati disuniti. E in quei casi ha vinto, ahinoi, la sinistra comunista, catto-comunista. E allora la cosa più importante è l'unità, dobbiamo stare uniti. Il centrodestra unito vince ed è maggioranza nel Paese». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo al convegno 'Il Nordest, l'Italia e l'Europa che vogliamo dopo Parigi', a Mogliano Veneto (Treviso).
Il centrodestra, ha sostenuto, «è l'Italia di coloro che ogni mattina all'alba alzano la saracinesca. Il centrodestra è l'Italia delle partite Iva, degli imprenditori, degli artigiani, dei liberi professionisti, dei commercianti. Questa è la nostra Italia. Io sto con Berlusconi perché Berlusconi rappresenta questa Italia. Perché Berlusconi è l'Italia migliore».
Riguardo il rapporto con la Lega Nord Brunetta ha riferito che alcuni gli chiedono: «Come farete con la Lega di Salvini? Beh - è stata la risposta del capogruppo - noi governiamo con la Lega da oltre 20 anni. Abbiamo governato il Paese, governiamo Veneto e Lombardia da decenni. Governiamo la Liguria. Bossi era ben più ruvido di Salvini. E allora - ha concluso - lo ribadisco: solo uniti si vince. Lo dicono i numeri, lo dicono in modo incontrovertibile».