12 ottobre 2025
Aggiornato 16:00
L'assessore si difende

Mafia Capitale, legale: Ozzimo in buona fede, nessuna collusione con Buzzi

Daniele Ozzimo è accusato di essere stato corrotto dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi, ma per la difesa «Non c'è corruzione perché non c'è scambio di utilità»

ROMA - «Crediamo che Ozzimo abbia fatto emergere la sua buona fede e la mancanza di qualsiasi collusione con Salvatore Buzzi». E' quanto detto dall'avvocato Luca Petrucci, difensore di Daniele Ozzimo, al termine dell'udienza tenutasi davanti al gup Alessandra Boffi. «La politica di Ozzimo - ha continuato il penalista - è sempre stata in contrasto con gli interessi del gruppo». Il procedimento con rito abbreviato nel quale è coinvolto Ozzimo, ex assessore alle politiche abitative del Campidoglio, riguarda anche Massimo Caprari (ex consigliere di Centro Democratico); Gerardo e Tommaso Addeo (collboratori di Luca Odevaine) e Paolo Solvi. Al termine dell'udienza il gup ha disposto il rinvio al prossimo al 14 dicembre. La sentenza arriverà quasi sicuramente prima di Natale.

«Chiunque si sarebbe comportato come Ozzimo»
«Abbiamo difficoltà a comprendere come si possa condannare Daniele Ozzimo. Se fosse condannato sarebbe condannata la politica, perché qualsiasi amministratore si comporterebbe come ha fatto Ozzimo. Se questo è reato bisogna azzerare la politica italiana». Così ha detto Luca Petrucci, che assiste Ozzimo. Stamane l'esx assessore «ha spiegato con molta naturalezza l'andamento dei fatti, ha fatto emergere la sua buona fede, la mancanza di qualsiasi collusione con Salvatore Buzzi e come la sua politica sia sempre stata in contrasto con gli interessi del gruppo, tanto che il Comune sulla base della sua impostazione ha risparmiato quasi 12 milioni di euro». Danilo Leva, altro avvocato di Ozzimo nonchè deputato Pd, ha sottolineato che «l'impianto politico-amministrativo adottato da Ozzimo quando era assessore, attraverso due delibere, è lo stesso che c'è ancora oggi e su cui l'amministrazione comunale ha espletato la gara europea per l'assegnazione del nuovo saat (il servizio di assistenza alloggiativa temporanea, ndr), che è andata deserta e hanno prorogato il sevizio non per favorire Buzzi ma per non buttare in mezzo alla strada le persone».

L'accusa: corrotto da Buzzi
Ozzimo nel processo è accusato di essere stato corrotto da Salvatore Buzzi, ma secondo i suoi difensori «non c'è corruzione perché non c'è scambio di utilità. Ozzimo non trae alcuna utilità dai fatti che gli vengono addebitati, nè di natura patrimoniale nè di natura non patrimoniale. Se poi per utilità si intende il versamento in campagna elettorale, regolarmente registrato a bilancio, di un contributo dei 20mila euro, allora chiunque fa una campagna elettorale andrebbe incriminato». Perché «l'asservimento comunque deve avere un'utilità- ha replicato Petrucci - senza utilità non c'è asservimento. La politica di Ozzimo ha portato a un risparmio per il comune di 12 mln e Buzzi ci ha perso. Emerge chiaramente dagli atti che non c'è stata una mercificazione delle sue funzioni».