29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
In attesa del vertice europeo del 14 settembre

Immigrati, Cisl: «Sull'emergenza immigrazione l'Europa si gioca la faccia»

La responsabile Donne Giovani e Immigrati del sindacato auspica un maggiore coordinamento ed intervento da parte delle istituzioni comunitarie

ROMA (askanews) - «Seguiamo con attenzione e preoccupazione lo sviluppo delle decisioni che stanno maturando a Bruxelles in vista del vertice straordinario dei ministri degli Interni del 14 settembre, ma purtroppo continuiamo ad assistere al balletto della solidarietà con i soliti distinguo ed eccezioni che non ci fanno sperare in una risposta certa, rapida e soprattutto corale». Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, responsabile immigrati della Cisl.

Cisl: E' in gioco la credibilità dell'UE
«Infatti - dice - consentire ad alcuni Paesi che sono Europa di esimersi dal dare il proprio sostegno ad una emergenza senza precedenti che riguarda invece tutto il continente la dice lunga sulla volontà reale e sulla credibilità delle istituzioni europee. Auspichiamo maggiore coordinamento e ricordiamo che l'onda umana che dalle frontiere di mare e di terra si sta riversando in Europa non riguarda solo alcuni Paesi in guerra, ma anche Paesi considerati sicuri che in realtà stanno vivendo gravi conflitti sociali ed economici interni».

E' un momento epocale
Secondo Ocmin, «su questo fronte gli orientamenti che stanno emergendo continuano a non essere chiari con il rischio di determinare confusione rispetto ai soggetti beneficiari del diritto di asilo, alla sorte degli altri migranti che continuano comunque ad arrivare, alla distribuzione dei profughi sul territorio europeo, nonché alla questione dei rimpatri, aspetti questi su cui emergono appunto divergenze legate soprattutto al chi, dove, come e con quali risorse e tempistica gestire le diverse azioni. La chiarezza - conclude - è tanto più necessaria e urgente quanto più si continuano a delegare i Paesi di frontiera, come Italia e Grecia, ad una rapida e corretta identificazione delle persone che toccano le proprie coste. Il momento che stiamo vivendo è epocale e sul tema dell'emergenza immigrazione l'Europa si gioca la faccia».