ROMA (askanews) - «Il tormentone di settembre è già partito: il premier cederà o no sul Senato elettivo? È un dibattito avvilente, perché riduce la modifica della nostra Carta Costituzionale a una partita tutta interna a un Pd allo sbando». Lo hanno affermato i senatori M5S della I commissione al Senato, Giovanni Endrizzi, Vito Crimi e Nicola Morra.
Errato l'impianto generale
«E soprattutto fa credere che il problema di questa riforma sia solo la mancata elettività dei futuri senatori, quando invece è l'impianto generale del testo che andrebbe gettato nel cestino e completamente riscritto», affermano i grillini. «Anche se i consiglieri regionali che varcheranno Palazzo Madama saranno eletti dai cittadini, il Senato immaginato da Renzi sarà comunque un organo inutile, tanto vale allora abolirlo del tutto», continuano i senatori pentastellati.
La porcata
«Questa porcata che chiamano riforma - hanno spiegato -, combinata con la nuova legge elettorale, serve solo a dare un potere enorme al governo, che potrà scegliersi anche il futuro Capo dello Stato. E tutto questo senza strumenti come i referendum consultivi, propositivi e di indirizzo, la cui assenza mortifica la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche del Paese».
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