Nipote del boss: «Chiediamo scusa al Papa»
Egidia Casamonica, parente del defunto boss Vittorio Casamonica, parla ai cronisti e spiega che quello di giovedì scorso è stato solo «un funerale per onorare un nostro parente che era scomparso»
ROMA (askanews) - «Dovete dire la verità, voi giornalisti, lo dovete raccontare che noi volevamo fare soltanto un funerale per onorare un nostro parente che era scomparso». Così, Egidia Casamonica, 57 anni, originaria di Pescara, come gli altri esponenti del clan, affronta i molti cronisti fuori dalla chiesa di San Girolamo nel centro di Morena, periferia est di Roma, prima della celebrazione di una messa in suffragio di Vittorio Casamonica, in forma strettamente privata.
«Vittorio era credente»
«Voglio chiedere scusa al Papa se ci sono stati problemi, ma se una persona, anche un poco di buono muore e credeva in Dio, che dobbiamo fare? Fargli il funerale in mezzo alla strada? Lo chiedo a voi che avete studiato», prosegue la nipote di Vittorio, davanti al sagrato della parrocchia in via Bellico Calpurnio, sottolineando che «i Casamonica non devono essere confusi».
«Non siamo tutti uguali»
«Avete detto sui giornali che è tutto uno stesso minestrone ma ci sono ragazzi che con il pugilato hanno reso onore all'Italia. I nostri figli vanno a scuola e adesso che cosa gli raccontiamo?», incalza. Poi con grande commozione Egidia mostra ai giornalisti le foto del funerale della moglie di Vittorio Casamonica, celebrato diversi anni fa. «Vedete, anche qui c'era un carro con sei cavalli e c'era tanta partecipazione ma non per questo è stato detto e scritto tutto il peggio. Questa funzione lasciatecela fare in pace», dice.