28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Il caso

Funerali Casamonica, Gabrielli salva vertici ma annuncia svolta

Al termine della comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica Gabrielli infatti così ha tirato le somme: il funerale di Vittorio Casamonica, è «un episodio grave le informazioni c'erano seppure indirette»

ROMA (askanews) - Il prefetto di Roma Franco Gabrielli non fa rotolare alcuna testa, anzi salva i vertici delle forze di polizia ma ammette il fallimento del sistema che ha consentito i funerali show di Vittorio Casamonica, «capostipite di una famiglia che nell'ambito della criminalità romana ha un rilievo assoluto». Una «vicenda gravissima», ha stigmatizzato il prefetto, che ha dato l'impressione di una città «non controllata», perché «le informazioni c'erano, ma non sono arrivate a chi poteva intervenire», ovvero il questore, in base al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. E anche se Gabrielli ha ricordato che «se del caso spetta al ministro far rotolare teste, a partire dalla mia», ha annunciato una svolta, una task force di raccordo per le informazioni, un'interconnessione tra sale operative di carabinieri e polizia e un nuovo piano di controllo del territorio.

Al termine della comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica Gabrielli infatti così ha tirato le somme: il funerale di Vittorio Casamonica, è «un episodio grave le informazioni c'erano seppure indirette», «perché polizia e carabinieri avevano contezza che di lì a poco ci sarebbe stato il funerale del capostipite di una famiglia che nell'ambito della criminalità romana ha un rilievo assoluto», ma «le informazioni non sono state valorizzate e non hanno raggiunto i vertici delle strutture che potevano prendere iniziative».
Quindi «non posso muovere critiche al vertice delle strutture di polizia» anche se «ho chiesto nell'ambito del comitato alle due amministrazioni di svolgere adeguati accertamenti e procedure che implichino anche profili di carattere disciplinare per verificare perché si è interrotto quel flusso informativo che avrebbe potuto e avrebbe consentito di impedire quelle iniziative».

Per evitare che il corto circuito si ripeta il prefetto ha annunciato un pacchetto di misure: innanzitutto «verrà creato un gruppo di raccordo permanente con il capo gabinetto della prefettura e della questura e rappresentanti di analogo livello dei carabinieri, corpo forestale, guardia di finanza, polizie locali». Una task force che «ha la funzione in primis di definire un ranking di categorie di informazioni, per poi indirizzare alle parti terminali del sistema, competenti a prendere iniziative, le notizie che servono; un ranking da aggiornare di volta in volta, secondo situazioni e priorità determinate anche in base alla percezione dell'opinione pubblica», ha aggiunto Gabrielli, sottolineando che «il tema della percezione della sicurezza è fondamentale». E, al termine di un lavoro che dura da mesi, dall'insediamento di Gabrielli, con i vertici delle forze dell'ordine, arriverà anche una direttiva con «un nuovo piano di controllo del territorio», «un controllo che - ha spiegato il prefetto - deve avvenire, per aree e non per obiettivi». Inoltre va garantita «l'interconnessione tra sale operative di carabinieri e polizia».
Gabrielli ha comunque anche voluto ricordare «lo sforzo delle forze di polizia in questi anni che non è stato né vano né insignificante», perché «non hanno conosciuto la famiglia Casamonica e la sua galassia soltanto giovedi 20 agosto» e «negli ultimi 5 anni sono stati condotti 117 arresti, sono state assunte misure di prevenzione nei confronti di 142 soggetti e sequestrati beni per milioni di euro».

A breve la lezione è servita, perché la questura per il 26 agosto ha già vietato ogni manifestazione pubblica in occasione della messa di suffragio del capostipite della famiglia Casamonica, che si svolgerà nella parrocchia di San Girolamo Emiliani nel quartiere periferico di Morena come ha annunciato il vicequestore vicario Luigi De Angelis.
E sono anche già partiti i controlli da parte dell'amministrazione comunale sulle possibili assegnazioni di case di edilizia popolari ad appartenenti al clan Casamonica sono già partiti, come ha rivelato il vicesindaco di Roma, Marco Causi, presente a palazzo Valentini. All'amministrazione capitolina risulterebbero una trentina di casi sospetti di abitazioni effettivamente nelle disponibilità di affiliati ai clan. Nelle prossime settimane è prevedibile anche una stretta repressiva da parte delle forze di polizia nei confronti delle attività del clan dei Casamonica.
E, mentre il sindaco di Roma Ignazio Marino - nonostante le polemiche e le critiche che arrivano dall'opposizione, soprattutto dai 5Stelle, i quali hanno annunciato persino una querela per danni all'immagine di Roma - giovedì sono attese al consiglio dei ministri le conclusioni del ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha sul suo tavolo le due relazioni del prefetto su mafia capitale e sulla vicenda dei funerali show di Vittorio Casamonica.