30 marzo 2023
Aggiornato 06:00
I pentastellati a favore della relazione

M5s: «I giornalisti vanno difesi da mafie e precarietà»

«Troppi vengono uccisi, nostro il compito di proteggerli»: così gli esponenti del Movimento 5 Stelle della Commissione Antimafia votano a favore della relazione che analizza la condizione dei giornalisti e del giornalismo sotto attacco delle mafie

ROMA (askanews) - «Votiamo a favore di un'importante relazione, quella che per la prima volta analizza la condizione dei giornalisti e del giornalismo sotto attacco delle mafie. Un attacco che proviene non solo dalle mafie ma dagli stessi editori sia quando sono collusi e al servizio della criminalità organizzata sia quando non pagano il dovuto ed espongono ad una cronica precarietà». E' quanto si legge in una nota del M5S della Camera.

Un passo avanti
«Tra minacce di querele e ritorsioni legali, le mafie attaccano costantemente la libertà d'informazione, non solo con intimidazioni vere e proprie. Ma il giornalismo che narra e investiga le mafie deve anche proteggersi da se stesso - sottolineano i grillini -, da quei giornalisti che non corrono alcun pericolo in confronto a tanti colleghi che con passione certosina indagano e scoprono legami oscuri, da uno star system del giornalismo antimafia che va a discapito di chi è veramente esposto. La relazione è un passo avanti ma molto deve essere approfondito».

Le incongruenze
I membri M5S della commissione Antimafia premono per sottolineare le incongruenze: «Quando si parla di giornalismo e libertà d'informazione bisogna sempre essere cauti nel distinguere chi per davvero tra i giornalisti svolge con passione e dedizione il proprio lavoro e chi invece è contiguo, chi ha propri e specifici interessi e chi invece ha voglia solo di un'effimera affermazione. Troppi sono i giornalisti ammazzati dalle mafie e per il dovuto rispetto a questi veri e propri eroi della libera informazione a noi tocca il compito di proteggere chi è veramente in prima linea a fare informazione, distinguendo da coloro che fanno mera opinione comodamente seduti nei salotti TV».