25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Il presidente al Consiglio regionale

«Ricostruzioni palesemente false, quella di Buzzi è una strategia»

Nicola Zingaretti interviene dinanzi al consiglio regionale del Lazio, riferendosi alle ultime vicende relative a Mafia Capitale: quella messa in atto dal «ras delle cooperative» Salvatore Buzzi non è altro che una strategia difensiva

ROMA (askanews) - «Ho ritenuto doveroso questa mattina essere qui, anche prima della richiesta venuta da alcuni consiglieri, per commentare e riferire in merito a indiscrezioni su deposizioni spontanee date dal signor Salvatore Buzzi in alcuni interrogatori nelle ultime settimane. Si tratta ripeto di indicrezioni di stampa perchè di altro materiale che dovrebbe, io credo, essere ancora coperto dal segreto istruttorio, non ho potuto prendere visione». Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso del suo intervento dinanzi al consiglio regionale del Lazio, riferendosi alle ultime vicende relative a Mafia Capitale.

La strategia di Buzzi
«Da parte mia non posso anche qui che confermare che la ricostruzione data è palesemente e totalmente falsa», ha continuato il presidente. Il governatore ha ripercorso quanto accaduto nelle ultime ore sottolineando che «il signor Buzzi in carcere da dicembre con l'accusa di associazione mafiosa per ammissione del suo stesso avvocato con queste deposizioni ha messo in campo la sua strategia difensiva: sottrarsi all'accusa di associazione mafiosa e rappresentare una condizione e cito testualmente il virgolettato di un quotidiano 'di persona vessata dalla politica per riuscire a lavorare'. Nelle deposizioni Buzzi fa un lungo e preciso elenco di personalità politiche a cui ammette aver corrisposto cifre a scopo corruttivo tra queste non risulta nessun esponente di questa amministrazione e afferma poi, non per conoscenza diretta, ma perchè gli sarebbe stato riferito da terzi che sull'acquisto del Palazzo della Provincia di Roma che io avrei acquistato prima che venisse costruito si sarebbero pagate somme illecite a diverse persone anche a mio nome. Dagli organi di stampa abbiamo appreso che gli interessati hanno provveduto a smentire ma anche a promuovere querele su queste affermazioni. Da parte mia non posso anche qui che confermare che la ricostruzione data è palesemente e totalmente falsa».

La questione del palazzo della Provincia di Roma
«La Provincia di Roma - ha ricordato Zingaretti - non comprò nessun palazzo prima che venisse costruito e compito della mia amministrazione insediatasi nel 2008 fu quella di portare a termine una operazione decisa molti anni prima dalla precedente amministrazione, se non erro nel 2005, e confermo di non aver mai ricevuto nessun tipo di beneficio personale, materiale, economico e, mi permetto di dire, neanche politico viste le polemiche che quella scelta suscitò. Fu conclusa a mio giudizio un'operazione perche condividevamo l'idea giusta e anticipatrice di politiche di spending review di concentrare le sedi istituzionali divide in diversi siti con svariati milioni di risparmi. Ed è noto che l'operazione fu anche oggetto di una lunga istruttoria della Corte dei Conti che si concluse nel dicembre del 2012 con l'archiviazione e che fu presa nello scontro della battaglia politica anche, ad esempio, dal presidente Storace nella campagna elettorale, il quale a conclusione dell'indagine - ha concluso - prese atto della conclusione e me ne diede pubblicamente conto».

Lo stillicidio per uso distorto delle indagini
«Ho parlato nei giorni scorsi di rischio di impraticabilità di campo non per sottrarmi a nulla, ma perché vedo concretamente il rischio, a questo punto, di un perenne stillicidio non motivato dalle indagini ma spesso dall'uso distorto che se ne fa e che può inquinare in un polverone in cui sono tutti uguali il clima di civiltà chiarezza e credibilità che io credo debba esserci sempre intorno alle istituzioni repubblicane», ha continuato ancora il presidente della Regione Lazio. «Credo ci sia un tema di autonomia della politica che nella gestione deve essere instancabile nell'offerta di garanzie di trasparenza, nella legalità e, dentro la battaglia politica, di battaglia per non fare confusione e dare alle dichiarazioni e agli avvenimenti il giusto peso che meritano», ha concluso.