Maroni: con i tagli alla sanità, Renzi ci dichiara guerra
Secondo Roberto Maroni, il provvedimento sugli enti locali in discussione in Parlamento dichiarerebbe guerra alle regioni virtuose come la Lombardia. «Non voglio essere costretto a chiudere ospedali per chiudere i buchi della Sicilia», ha detto
MILANO (askanews) - Il decreto sugli enti locali in discussione in Parlamento, che prevede tagli alla Sanità, «è un provvedimento che incasina tutto: tagliare 10 miliardi di euro alla Sanità senza applicare i costi standard significa dichiarare guerra alle regioni virtuose e alla Lombardia in primo luogo e noi risponderemo con la guerra. Non si può tagliare in questo modo». Lo ha affermato, a margine di una conferenza stampa a palazzo Pirelli, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Premio alle regioni virtuose
«Applicando i costi standard si avrà un risparmio di 23 miliardi» e verrebbero «premiate le regioni virtuose» e costrette «le regioni non virtuose a fare meglio. Questa è la strada», ha aggiunto Maroni. «Se sarà così - ha promesso - bene, altrimenti sarà guerra».
Non accetteremo di chiudere ospedali
Riguardo le assicurazioni secondo cui non verranno effettuati tagli lineari, Maroni ha replicato: «Non ci credo. E' la cosa più semplice, ma è la cosa più pericolosa e dannosa per noi. Io non intendo accettare di essere costretto a chiudere ospedali non perché spendiamo bene i soldi ma perché bisogna chiudere i buchi della Sicilia. Non va bene, questa sarebbe una dichiarazione di guerra che non si può accettare». Maroni ha quindi auspicato quello che ha definito un atteggiamento di «leale collaborazione» da parte del governo, come è avvenuto nel caso Whirpool.