23 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Lo scandalo per i «due neuroni»

Marino, sindaco sull'orlo di una crisi di nervi

La risposta offensiva alla signora Lucia, la 70enne di San Lorenzo che lo contestava per il degrado del suo quartiere, è l'ennesima dimostrazione dell'alta tensione che si respira in Comune. Ora è il momento di dare la svolta

ROMA – Il livello di popolarità di Ignazio Marino a Roma rasenta già l'asfalto, ma sembra che il primo cittadino stia facendo del suo meglio per farlo scivolare addirittura nelle catacombe. Il suo ultimo exploit risale a domenica scorsa, in occasione della celebrazione per i 72 anni dal bombardamento di San Lorenzo. Al sindaco, di fronte ad una 70enne contestatrice che pure lo stava apostrofando in modo sgarbato, è partita la catena, come si suol dire: «Provi a connettere i due neuroni che ha e a farli funzionare insieme». Secondo Marino, la signora Lucia stava mancando di rispetto ai morti che venivano commemorati: «Porti rispetto per chi prova dolore», le ha intimato, ricordando poi che suo padre fu deportato in un campo di concentramento in Polonia e dunque che lui è particolarmente sensibile al tema.

Esasperata dal degrado
Peccato che la donna, che poi ha raccontato che anche il suo, di padre, fu impegnato nella lotta partigiana, non stesse inveendo affatto sulle vicende della storia. La sua rabbia era diretta a questioni molto più contemporanee: il degrado del quartiere, i disagi che sono costretti a subire i residenti per colpa della movida selvaggia, il fatto che gli operatori ecologici dell'Ama puliscano le strade solo quando il giorno dopo è previsto un evento con il sindaco, come quello in questione. Certo, la signora Lucia avrebbe potuto dimostrare meglio la sua educazione. Ma l'esasperazione di un cittadino di fronte alla cattiva amministrazione della sua città è comprensibile, gli insulti da parte di chi rappresenta un'istituzione no.

Ora si metta al lavoro
Dopo qualche giorno, anche sotto le minacce della donna di rivolgersi ad un legale, Marino le ha rivolto pubblicamente le sue scuse via Facebook: «Non avrei dovuto lasciarmi andare a quel commento, ma sentire urlare durante un momento di ricordo delle vittime dei bombardamenti mi ha fatto innervosire. Mi scuso per aver perso la calma». Scuse dovute, ma signorili e apprezzabili, che per quanto ci riguarda chiudono il capitolo. Ma non possiamo fare a meno di notare come questo episodio sia sintomatico dell'alta tensione che si respira in Comune. Il sindaco ha ragione a lamentare i continui attacchi cui è sottoposto, specialmente da parte dei suoi, ma se perde la pazienza per le contestazioni di un'anziana romana, figuriamoci quando dovrà gestire il Giubileo o combattere Mafia capitale. Piuttosto, faccia presto a completare questo tanto atteso rimpasto, dia nuovo impulso alla sua azione amministrativa e affianchi alla sua indubbia onestà anche la necessaria efficacia che finora non abbiamo visto. Di fronte alle accuse strumentali dei disonesti l'abbiamo sempre difesa, sindaco. Ora non ci faccia cambiare idea.