28 settembre 2023
Aggiornato 19:00
Parla il vicepresidente della Regione Lazio

Smeriglio: «La città non può essere abbandonata»

Serve chiarezza, a detta del vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio: il governo dovrebbe, infatti, far chiarezza a proposito del rapporto con la Capitale. «saranno le azioni che mette in campo ad esempio per il Giubileo, perché siamo a quattro mesi dall'inizio e ancora non c'è certezza»

ROMA (askanews) - «Secondo noi ci vuole un po' di chiarezza. Bisogna capire quanto il governo nazionale ha a cuore la Capitale del paese, quali saranno le azioni che mette in campo ad esempio per il Giubileo, perché siamo a quattro mesi dall'inizio e ancora non c'è certezza. Nel pacchetto complessivo c'é un punto: Roma non può essere abbandonata dagli altri livelli di governo, vale per la Regione Lazio e anche per il governo nazionale. Fatte queste verifiche, e determinatesi le precondizioni possiamo discutere di altro».

SEL non è più in giunta
Così il vicepresidente della regione Lazio, Massimiliano Smeriglio (Sel), in merito alla crisi della giunta comunale guidata dal sindaco di Roma, Ignazio Marino. «Noi abbiamo assistito alle dimissioni di una persona, Luigi Nieri, a cui teniamo molto. Abbiamo assistito all'accoglimento delle dimissioni da parte di Marino. In questo momento l'appoggio esterno è un dato di fatto: non stiamo più in giunta. Appoggiamo la coalizione di governo. E' una fase transitoria che, tra quello che deve fare il governo, la relazione di Alfano e il passaggio in Antimafia, da qui a 10 giorni bisognerà capire. Non è una fase che può durare a lungo», ha detto.

Il rapporto col governo nazionale
«Ai romani non interessa chi sarà l'assessore, o il vicesindaco, o i problemi interni alle forze politiche, o alle correnti del Pd. I romani sono drammaticamente interessati a capire come funzionerà la metro, l'asfalto delle strade, la pulizia dei parchi di periferia». A chi gli chiedeva se in una 'fase 2' Sel potesse accettare meno del vicesindaco, Smeriglio ha risposto: «Non abbiamo mai fatto una questione né di nomi né di organigrammi, né lo faremo». «Ci interessa capire il rapporto col governo nazionale, quali sono le priorità da cui ricominciare e quale sarà la migliore squadra possibile per affrontare questa fase. Auspichiamo il massimo di innovazione e discontinuità»,  ha concluso Massimiliano Smeriglio.