20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sistema Sesto, il Processo

Penati, chiesti 4 anni di reclusione

E' questa la richiesta di condanna presentata dal pm di Monza, Franca Macchia, al termine della sua requisitoria nel processo sul cosiddetto «sistema Sesto» che vede imputato l'ex presidente della Provincia di Milano insieme ad altre 9 persone

MONZA (askanews) - Quattro anni di carcere per Filippo Penati: è questa la richiesta di condanna presentata dal pm di Monza, Franca Macchia, al termine della sua requisitoria nel processo sul cosiddetto «sistema Sesto» che vede imputato l'ex presidente della Provincia di Milano insieme ad altre 9 persone accusate a vario titolo di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Secondo il magistrato, Penati non merita la concessione delle attenuanti generiche «in considerazioni delle sue condotte e del ruolo svolto».

Richieste 9 condanne e una assoluzione
Sono in tutto 9 le condanne chieste dalla rappresentante della pubblica accusa, che ha sollecitato l'assoluzione di Giordano Vimercati, ex braccio destro del politico sestese. Oltre a quella di Penati, tra le richieste di condanna più pesanti spicca quello di Bruno Binasco, ex ad di Codelfa, per cui il pm ha chiesto 2 anni e 6 mesi. Chiesti anni e 6 mesi pure per l'architetto Renato Sarno, 2 anni per l'imprenditore Piero Di Caterina e per l'ex segretario della Provincia di Milano Antonino Princiotta, 1 anno e 6 mesi per l'imprenditore edile Giuseppe Pasini e pene comprese tra 1 anno e 4 mesi e 1 anno e 8 mesi per gli altri imputati.
Quanto a Codelfa Spa, azienda del gruppo Gavio che si occupò della realizzazione della terza corsia dell'autostrada Milano-Serravalle e ora imputata ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa di società per reati commessi dai propri dipendenti, il magistrato ha chiesto di confiscarle 14 milioni di euro, somma che equivarrebbe al profitto della presunta corruzione.

PM polemizza: Penati si è avvalso della prescrizione
Non è stato consentito «di portare avanti la vicenda relativa all'ex area Falck soprattutto perché l'imputato si è avvalso della prescrizione». Così il pm di Monza, Franca Macchia, ha puntato il dito in aula contro la mossa dell'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, che prima aveva preannunciato la propria intenzione di rinunciare alla prescrizione dell'accusa di concussione, salvo poi non presentarsi in aula per formalizzare questa sua decisione davanti ai giudici.
Penati è una delle dieci persone imputate davanti al Tribunale brianteo di per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. L'accusa più grave contestata nei suoi confronti, quella di concussione in relazione al giro di tangenti che avrebbe caratterizzato il progetto di riqualificazione dell'ex area Falck di Sesto San Giovanni, è tuttavia caduta in prescrizione. «Penati - ha detto ancora la rappresentante della pubblica accusa a questo proposito - si è opposto in ogni modo all'accertamento di questi fatti».