De Luca: «Siamo tutti messi alla prova»
Fermo restando che in qualità di presidente della Regione sarà anche commissario ad acta per la sanità, Vincenzo De Luca ha scelto di tenere per sé delle importanti e strategiche deleghe: Trasporti, cultura e agricoltura.
NAPOLI (askanews) - Fermo restando che in qualità di presidente della Regione sarà anche commissario ad acta per la sanità, Vincenzo De Luca ha scelto di tenere per sé delle importanti e strategiche deleghe. A cominciare dai Trasporti, uno dei punti dei battaglia della sua campagna elettorale contro Caldoro, passando e per la Cultura e finendo con l'Agricoltura.
Oggi il governatore ha proceduto anche con la nomina di quattro consiglieri che lo seguiranno su specifiche tematiche: l'ambasciatore Francesco Caruso per i rapporti internazionali, Paolo De Ioanna per i rapporti con le amministrazioni centrali, Sebastiano Maffettone per l'organizzazione culturale e Mario Mustilli, consigliere finanziario. Già scelto anche il capo di Gabinetto, che sarà Sergio De Felice, consigliere di Stato, 48 anni, laureatosi a Salerno, da 12 anni assegnato alle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato, capo di Gabinetto in numerosi ministeri.
De Luca, si legge in una nota, sottolinea «l'estrema celerità con la quale abbiamo dato avvio alla nostra avventura istituzionale nella Regione Campania. Per quanto mi riguarda, le elezioni si sono tenute il 31 maggio 2015. Oggi, a 36 giorni di distanza, abbiamo nominato i consiglieri, gli assessori ed il capo Gabinetto. Giovedì 9 luglio, a 39 giorni dalle elezioni, nomineremo la Giunta».
La nota ricostruisce le tempistiche degli ex presidenti di Regione, Bassolino e Caldoro: il primo, nella sua seconda esperienza (dal 2005 al 2010) impiegò 48 giorni per nominare la giunta; il secondo, cinque anni fa, ci mise 52 giorni.
De Luca: Capacità e rigore unici criteri nuovo Governo Campania
Vincenzo De Luca affronta la sua prima conferenza stampa in sala giunta a palazzo Santa Lucia, da solo. Sommerso dai flash dei fotografi e applaudito dai numerosi dipendenti regionali in piedi su ogni lato della sala, decide di presentare subito quello che sarà il suo esecutivo. Il presidente comincia dalle deleghe affidate alle sei donne della giunta, lascia per ultimo il nome del suo vice, Fulvio Bonavitacola. Accetta di rispondere alla e domande dei cronisti solo sulle questioni attinenti alla giunta. Al termine dell'elenco degli otto assessori, dei quattro consiglieri e del Capo di Gabinetto, De Luca parla di «Scelta coraggiosa» e di una «valanga rosa: siamo riusciti a tutelare la quota azzurra al limite».
De Luca sottolinea che le donne e gli uomini scelti non saranno «presenze rappresentative ma solide» perché esperti in vari settori. Poi annuncia, con il piglio che gli è proprio, che: «naturalmente, sarà il lavoro sul campo a dire se le cose vanno bene». Perché, il ragionamento del presidente, «tutti coloro che sono impegnati sono sotto esame. Nel lavoro per me non ci sono sconti da fare a nessuno. Siamo tutti messi alla prova. Abbiamo di fronte sfide terribili». Ed evidenzia l'apporto significativo dell'apparato regionale verso il quale «avrò lo stesso atteggiamento, di rispetto ma di grandissimo rigore».
«Gli unici elementi di valutazione saranno la capacità di lavoro e la correttezza istituzionale, non conteranno lobby o appartenenza ai partiti». L'obiettivo è uno solo, conclude De Luca, «abbiamo bisogno non tanto di ordinaria amministrazione ma di gente motivata che voglia contribuire alla sfida per una Campania che sia la prima regione Italia; di competenze tali da affrontare la sfida e vincerla per tenere fede agli impegni con il corpo elettorale».