19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
I dati della fondazione Moressa

«In Italia 50mila musulmani simpatizzano per l'Isis. Renzi chiarisca»

Giorgia Meloni chiede chiarezza al premier Matteo Renzi e al ministro Angelino Alfano sui dati diffusi dalla fondazione Moressa: dai 30mila ai 50mila musulmani residenti in Italia credono che l'Isis cerchi di diffondere il «vero Islam»

ROMA - La nostra Nazione è in una situazione di «assoluto pericolo» secondo il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. In un post scritto sulla sua bacheca Facebook, Meloni commenta l'analisi della Fondazione Leone Moressa riportato su La Repubblica nei giorni scorsi, secondo il quale il 3,1% dei musulmani residenti in Italia sosterrebbe che lo Stato islamico cerchi di diffondere il vero Islam. Evidentemente questa percentuale di musulmani reputa 'vero Islam' anche «decapitazioni, i massacri di cristiani, la lapidazione delle donne», scrive Meloni.

50.000 musulmani in Italia sostengono l'Isis
Il leader di FdI-An si rivolge al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Interno Angelino Alfano e interroga i due sullo stato di sicurezza del nostro Paese. Sulla base di un calcolo veloce, Meloni spiega che sul territorio italiano ci sono più di un milione e mezzo di musulmani, dunque sarebbero in cinquantamila i «simpatizzanti del terrorismo del califfato». Alla luce di questi numeri, Renzi e Alfano sono a conoscenza dell'estremo pericolo che corre il nostro Paese? A questa domanda si aggiunge quella sulle capacità di difesa dell'Italia rispetto all'eventualità di un attacco terroristico: cosa stanno facendo il premier e il Viminale «per prevenire attacchi?». Fratelli d'Italia – continua Meloni – si impegna ad interrogare il governo nei prossimi giorni per far chiarezza sulla questione delicata.

La reazione di Maroni
Sulle pagine di repubblica, si legge ancora che, secondo il sondaggio della Fondazione Moressa operato su 400 soggetti, per l'88,5% dei residenti in Italia di credo islamista sostiene che l'Isis non si ispirerebbe affatto ai fondamenti della religione musulmana, mentre l'8,5% pensa che lo Stato islamico si ispira all'Islam «in maniera sbagliata». Sarebbero quindi dalle trentamila alle cinquantamila le persone musulmane a credere che l'Isis e gli strumenti di 'conversione' utilizzati siano quelli adatti per riscattare la religione. La paura cresce nel nostro Paese e le prime reazioni sono quelle di una politica spaventata dall'inefficienza del sistema di sicurezza italiano. Oltre a Meloni, è il presidente lombardo Roberto Maroni a lanciare l'allarme e a proporre una soluzione: la chiusura delle moschee.

De Corato: la Tunisia chiude 80 moschee, e noi?
Se da un lato studiosi e politici di fede avversa urlano all'«idiozia pericolosa», l'idea di Maroni è accolta positivamente da un nutrito bacino di politica e cittadinanza. Dalle fila di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, il vicepresidente del Consiglio comunale e capogruppo di FdI in Regione Lombardia Riccardo De Corato sostiene la proposta del presidente Maroni e afferma che al primo posto viene la sicurezza, «dobbiamo proteggere i cittadini». La scelta di chiudere le moschee, precisa De Corato, è stata operata addirittura da un Paese islamico come la Tunisia: «Lo possono fare loro e non noi?». Tuona contro la possibilità che a Milano vengano aperti nuovi luoghi di culto islamico, De Corato, che, riferendosi ancora al segnale forte lanciato dalla Tunisia, continua: «La Tunisia chiude le moschee e noi le apriamo?».