12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Di Maio commenta il ballottaggio

L'Italia sceglie il cambiamento, che non è Renzi

Agli ultimi ballottaggi il Movimento 5 Stelle guadagna il cinque su cinque. Un risultato straordinario che schiaccia il Pd di Matteo Renzi. Per il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio gli italiani scelgono la coerenza e il cambiamento, doti che non appartengono al Partito democratico oggi

ROMA - «Quando la nostra lista corre ad armi pari con gli altri partiti, abbiamo la meglio». In un'intervista rilasciata a La Repubblica, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio commenta i risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative, che hanno visto un indiscusso successo del Movimento 5 Stelle. «Abbiamo vinto con percentuali altissime», spiega il grillino, e questo sta a significare che «ovunque riusciamo a superare il meccanismo di controllo del voto che sono le coalizioni».

Nessun parricidio in atto
Il risultato del M5s – che ha visto aggiudicarsi il cinque su cinque degli ultimi ballottaggi – ha sollevato la questione della testa del Movimento, quasi esclusa dalla campagna elettorale. Di Maio rassicura i fedelissimi di Grillo&Co. e sottolinea come i parlamentari grillini non abbiano preso «il posto di nessuno», e precisa che in campagna elettorale «ci siamo stati noi, c'è stato Grillo». L'assenza di Gianroberto Casaleggio, poi, non è di certo una novità, spiega ancora il vicepresidente della Camera, il suo posto è «dietro le quinte». È una fase di crescita importante, questa, per il Movimento 5 Stelle che – come precisa Di Maio – esprime volti nuovi, «è scalabile fino all'ultimo gradino», ma «non c'è nessun parricidio in atto».

«Tra due forze, votano noi»
Il ballottaggio ha palesato la consistenza e le ambizioni del Movimento 5 Stelle, oggi forte di un consenso che fa ben sperare ai pentastellati in un risultato ancora più importante vista delle elezioni politiche future. La formula dell'Italicum potrebbe, quindi, non dispiacere affatto ai grillini e Di Maio commenta che il ballottaggio è un voto di consenso e «quando si corre per andare a governare un paese, tra due forze, votano noi». Qualora dovesse esserci un ballottaggio a livello nazionale, «è auspicabile che l'effetto sia lo stesso».

Il Pd ha perso
Alla luce dei risultati ottenuti, le parole del vicepresidente Di Maio non possono che lasciar trapelare un forte ottimismo per quello che sarà il futuro politico del Movimento. A dimostrarlo le ultime elezioni, che hanno lasciato palesemente intuire come gli italiani, quando ne hanno la possibilità, «votano per il cambiamento». Un cambiamento urlato a suon di slogan e pubblicità dal premier Matteo Renzi, non più oggi protagonista di una svolta efficace e concreta. Dai ballottaggi emerge con forza – a detta del deputato grillino – che gli italiani abbiano votato contro il Partito democratico di Matteo Renzi: «A Venezia, Matera, Chieti, non c'erano meriti dell'avversario».  

Niente parlamentari in Regioni e Comuni
La coerenza è la prima dote del Movimento 5 Stelle, che si dice convinto che «le regole di coerenza che ci siamo dati danno sicurezza e certezza ai cittadini». Se i parlamentari si presentassero anche per rivestire altri ruoli, in Regioni e Comuni, il Movimento si trasformerebbe in un «postificio». Di Maio precisa che il M5s si batterà nei Comuni «con facce che faremo conoscere. Se cominci ad andare dietro ai personaggi, a cercare l'effetto "wow", è finita». 

Né di destra né di sinistra
Non aver appoggiato Felice Casson a Venezia, significa contribuire al consolidamento della destra salviniana, ma per il vicepresidnete questa è una destra che non fa paura, «perché è tutto e il contrario di tutto». Dunque, che significa èer il Movimento 5 Stelle non essere né di destra né di sinistra? «Significa portare avanti due battaglie come il reddito di cittadinanza e la chiusura di Equitalia. Due cose che chiedono i cittadini», chiude Di Maio.