18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Il tour del leader leghista in Toscana

Salvini: «Invece di tutelarmi, Alfano chiuda i centri sociali abusivi»

Quanto accaduto tra Massa e Viareggio, dove, in entrambe le città, Salvini è stato accolto da lanci di uova, arance e qualche fumogeno, alimenta le tensioni tra Viminale e leader della Lega.

FIRENZE (askanews) - Violenti scontri tra polizia e manifestanti, che ne volevano impedire il comizio a Massa, botte alla sua automobile a Viareggio, dove il comizio, alla fine non si è proprio tenuto: Matteo Salvini torna in Toscana e gli animi si accendono ancora una volta. Scene ormai abituali, quando si tratta della campagna elettorale del leader della Lega, ma il bilancio della guerriglia urbana vicino a piazza Garibaldi, a Massa, è più pesante del solito: due feriti, due fermi, una decina di contusi. A farne le spese un anarchico di Carrara, che ha lungamente insultato da distanza ravvicinata Salvini, e che, come mostrano i vari video sul web, ad una prima manganellata, ha reagito colpendo un poliziotto con un casco, quindi è stato accerchiato e portato via con la testa sanguinante.

La polemica con Alfano
Quanto accaduto tra Massa e Viareggio, dove, in entrambe le città, Salvini è stato accolto da lanci di uova, arance e qualche fumogeno, alimenta le tensioni tra Viminale e leader della Lega. Il ministro Alfano aveva da poco sottolineato che per la tutela dei suoi comizi, da febbraio a oggi, sono stati impiegati 8 mila poliziotti. «Sarebbe meglio se Alfano - ha detto poi Salvini - chiudesse i centri sociali abusivi da cui partono i violenti che ci inseguono per le piazze, invece di mandare 8 mila poliziotti a tutelare la gente che viene ad ascoltare la Lega».
«Non mi fanno paura tre deficienti - ha infine sottolineato Salvini a Viareggio, motivando la sua rinuncia al comizio - ma ho visto un bambino spaventato che piangeva per colpa di questi dementi. Non posso parlare in mezzo ai bambini e mettere a rischio l'incolumità della gente, ci vediamo dopo».

Senatori Lega a Renzi: condanni violenza contro Salvini
«Non basta rilanciare un tweet di Fiano, da Renzi vogliamo condanne senza se e senza ma alla violenza e azioni concrete per cancellarla. Il governo non sta facendo niente per contrastare gli atti squadristi dei fomentatori d'odio, l'immobilismo è colpevole». Così i senatori leghisti Paolo Arrigoni, Silvana Comaroli e Nunziante Consiglio commentano in una nota congiunta l'intervento del presidente del Consiglio dopo gli scontri di oggi, a Massa, nel corso del tour elettorale del segretario del Carroccio Matteo Salvini.
Secondo gli esponenti leghisti «questa escalation di violenza è preoccupante. Dietro le violenze è chiara una regìa: l'avanzata della Lega Nord e il consenso crescente attorno al suo leader, danno fastidio a molti».
«I contromanifestanti si definiscono tutti clandestini e gay? Per noi sono tutti squadristi e delinquenti. La violenza di questi estremisti, ormai, è diretta anche - fanno notare Arrigoni, Comaroli e Consiglio - contro le forze dell'ordine, ed è follia incosciente, visto che alle manifestazioni di Salvini partecipano anche tante famiglie con bambini».