19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Emergenza sbarchi

Card. Parolin: l'Italia non resti sola, serve l'intervento dell'Ue

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in un'intervista alla Stampa, affronta il dramma dei migranti nel Mediterraneo e afferma che serve una collaborazione «più concreta» dell'Europa. Bisogna «creare le condizioni» nei Paesi di provenienza perché l'esodo si fermi e «costruire la pace con più dialogo».

CITTA' DEL VATICANO (askanews) - Serve una collaborazione «più concreta» dell'Europa. Bisogna «creare le condizioni» nei Paesi di provenienza perché l'esodo si fermi e «costruire la pace con più dialogo». Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in un'intervista alla Stampa, affronta il dramma dei migranti nel Mediterraneo.

Non è un problema solo italiano
«Credo che l'Europa debba farsi carico di un problema che non è soltanto italiano o che lo è solo in prima battuta perché siamo i più vicini dal punto di vista geografico alle coste africane, ma il fenomeno migratorio poi interessa tutti. A questi problemi un Paese solo non è in grado di dare risposte soddisfacenti», afferma il porporato. L'Europa ha «questa coscienza, sono stati fatti passi avanti rispetto al passato, ma di fronte a questi eventi bisogna che la collaborazione si faccia più precisa e molto più concreta». In questo senso, «bisogna creare nei Paesi di provenienza condizioni che permettano di restare e non favoriscano l'esodo. E bisogna stroncare tutta la rete dei trafficanti. Questo è uno dei punti fondamentali: purtroppo ci sono persone che guadagnano speculando sulle vite di così tanti innocenti».

Posizioni di chiusura in Veneto non sono risolutive
Parolin è veneto e anche nella sua regione si diffondono posizioni di chiusura verso degli immigrati. Come le commenta? «C'è un compito di regolazione dei flussi migratori che spetta all'autorità, non si può dire che va bene tutto, sempre. La legalità va coltivata e promossa da parte di tutti. Non credo però che certe soluzioni di chiusura siano risolutive, la storia l'ha dimostrato. Dove ci sono stati i muri, questi hanno creato ancora più odio, ancora più contrapposizione, ancora più conflitto. Possono apparire soluzioni efficaci a breve termine, ma non portano pace. Io spero che i veneti continuino anche in queste situazioni di emergenza a manifestare quello spirito di solidarietà e accoglienza che li ha sempre caratterizzati».