29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Il premier sulla sicurezza

Renzi: «Continuiamo ad investire nell'intelligence»

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sostiene che è necessario che le istituzioni siano salde di fronte alle nuove minacce che attendono il Paese. Renzi sottolinea che non esiste un Paese sicuro al 100% e «"la complessità della cornice internazionale e nazionale è qualcosa di diverso dal semplice racconto e dagli slogan politici».

ROMA (askanews) - «Le nuove minacce che ci attendono devono vedere la saldezza delle istituzione. Nell'intelligence ci crediamo fortemente e continueremo ad investire e a valorizzare soprattutto come ponte con il nord Africa». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola unica dell'intelligence. Renzi, dopo aver ricordato Nicola Calipari a dieci anni dalla sua morte (e al quale è stato dedicato il 'Quaderno Intelligence'), ha sostenuto che i giovani che si avvicinano a questo lavoro devono avere chiaro il concetto di paese, di patria. "Non vi offriamo una vita facile - ha detto - lo sa bene la famiglia di Calipari, non è un telefilm o una serie tv ma la vita che proponiamo ai giovani è molto diversa dal semplice racconto e dagli slogan politici".

Nessun Paese sicuro al 100%
L'attività di intelligence dell'anno appena trascorso «ha conosciuto minacce e opportunità nuove. Bisogna approfondire, investigare meglio le sfide che arrivano dal mondo globale perché nessun paese può considerarsi sicuro al 100%». Lo ha detto il presidente del Consiglio. Renzi ha sottolineato che «la complessità della cornice internazionale e nazionale è qualcosa di diverso dal semplice racconto e dagli slogan politici».

Dl antiterrorismo: prevenzione e di tutela contro la minaccia terroristica
«Il Governo con questo decreto legge su missioni e antiterrorismo intende attuare una politica corretta ed efficace di prevenzione e di tutela contro la minaccia terroristica affinché il nostro Paese dia un contributo alla lotta globale contro un fenomeno sempre più vasto, battaglia che deve essere condotta sia sul piano della sicurezza interna che di quella esterna». Lo ha detto il vicepresidente dei senatori Pd, Giorgio Tonini, intervenendo in aula per illustrare l'infondatezza delle pregiudiziali di incostituzionalità al dl antiterrorismo.

La pace come prevenzione
«Il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione in aree di crisi - sottolinea l'esponente Pd - acquisisce sempre di più una funzione di carattere preventivo e diviene un elemento essenziale di politica estera, con positivi riflessi anche sulla sicurezza dei cittadini. Il contrasto al terrorismo necessità di un approccio concreto, responsabile, globale alle questioni che esso pone, attraverso misure tese a rafforzare gli strumenti di prevenzione e repressione del fenomeno non solo all'interno del Paese, ma anche attraverso la partecipazione a missioni internazionali che rispondano alle medesime finalità». «Questo provvedimento è finalizzato proprio a contrastare l'espansione di un terrorismo che ha manifestato una pericolosa recrudescenza, il suo volto più feroce ed allarmante. In questo contesto diventa dunque indifferibile completare il quadro normativo vigente, introducendo misure adeguate e selettive capaci di prevenire il rafforzamento delle organizzazioni terroristiche e di attuare più stringenti controlli sui mezzi e sui materiali che potrebbero essere impiegati per il compimento di attentati anche nel territorio nazionale», conclude l'esponente Pd.