Brunetta: «Def con più tagli, tasse e clausole di salvaguardia»
Renato Brunetta torna ad attaccare il governo e lo fa a colpi di Tweet. Indirizzati al premier Matteo Renzi, al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e a quello delle Infrastrutture, Graziano Delrio, i tweet di Brunetta denunciano l'inefficienza del governo riguardo l'approvazione del Documento di Economia e Finanza.
ROMA (askanews) - «Governo nel caos. Def: Matteo Renzi studia, Graziano Delrio sta sereno. Se per loro va bene così... Ma sono gli italiani a preoccuparsi». Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, aggiungendo: «Renzi aveva detto niente tagli, niente tasse, niente clausole di salvaguardia. Sta studiando il contrordine compagni?. Finirà con più tagli, più tasse e clausole di salvaguardia in vigore. Ma Renzi ci spiegherà esatto contrario. Vergogna».
GOVERNO NEL CAOS - Quindi Brunetta chiede: «Se Renzi deve studiare e i ministeri devono ancora mandare loro osservazioni, che cavolo hanno discusso martedì in Cdm?». «Governo nel caos. E con questi comportamenti su Def Renzi vorrebbe anche blindare riforma elettorale? - scrive ancora brunetta - Ne vedremo delle belle».
«DEF A CARISSIMO AMICO» - «Pare che il cdm delle 10 sia saltato causa Ue: mancano risorse privatizzazioni? Governo nel caos...». E allora: «Cdm rinviato. Governo nel caos. Def ancora a carissimo amico. Che figura...». Scrive in un altro tweet il capogruppo di Forza Italia alla Camera, taggando Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan e il Mef. «Def nel caos. Renzi peggio. I torni non contano...ops, i conti non tornano», ha scritton ancora il presidente dei deputati azzurri in un successivo tweet.
RENZI ALLE REGIONALI COME D'ALEMA - «Sinistra spaccata in Puglia. Vendola contro Emiliano. Forza Italia, uniti si vince». Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, aggiungendo in un successivo tweet: «Elezioni Regionali. Renzi rischia di fare la fine di D'Alema. Altro che 7-0, può finire 4-3 per il centrodestra, e anche meglio».