Busin: «Tutti facciano un passo indietro»
Il deputato veneto della Lega Filippo Busin si augura che le tensioni tra Tosi e Salvini si appianino, e ritiene che, nonostante i toni di questi giorni, ci sia spazio perché questo avvenga. In particolare, si augura che entrambe le parti (e non solo una) siano disponibili alla mediazione. Intanto, proprio in queste ore sarebbe in corso un estremo tentativo di mediazione da parte di Gianluca Pini.
ROMA – Le tensioni tra Matteo Salvini e Flavio Tosi infiammano la Lega ogni giorno di più, e tengono banco sui giornali da settimane. Intervistato a Rtl 102.5, il leader milanese ha provato a smorzare le polemiche sull’argomento, dichiarando: «Chiunque perda tempo in questo momento per fare polemica e mettere in discussione Zaia danneggia non Salvini, ma il futuro del Veneto, e non lo farà più». Polemizzare su Zaia è «una follia». Un atteggiamento, aveva attaccato ieri, che finisce per favorire la candidata del centrosinistra nella regione, Alessandra Moretti. Anche Filippo Busin, deputato della Lega e veneto di origine, ritiene che le polemiche non giovino al partito. Al DiariodelWeb.it, Busin sottolinea la complessità della questione: «Bisognerebbe spiegarla lungamente, per comprenderla meglio». E subito si sbilancia a favore dell’intesa tra le parti: «E’ ovvio che io spero che si ricompongano le tensioni e che si vada uniti a vincere in Veneto», dichiara risolutamente. «Tutte le altre soluzioni sono certamente non auspicabili».
BUSIN: ENTRAMBE LE PARTI FACCIANO UN PASSO INDIETRO - Tra quelle «altre soluzioni», Busin intende, ovviamente, anche quella che secondo molti si starebbe invece realizzando in queste ore, e cioè una migrazione del sindaco scaligero verso altre forze politiche, più centriste e moderate della Lega. «Non credo proprio che Tosi stia pensando di lasciare la Lega», chiarisce però subito Busin. «Secondo me ci sono gli spazi per ricompattare il partito. Ovviamente, come quando c’è un conflitto, occorre armarsi di buona volontà e fare un passo indietro», dichiara il deputato. E’ anche necessario però, sottolinea, che il «passo indietro» «lo facciano entrambi, e non che venga chiesto sempre allo stesso. Senza fari nomi». Insomma: Busin tifa per la pace; allo stesso tempo, però, spinge perché l’accordo lo si trovi con la disponibilità di entrambe le parti (e quindi anche quella di Salvini) a mediare.
SALVINI: I PROBLEMI DELLA GENTE SONO ALTRI - D’altronde, a Rtl Salvini ha ribadito la sua posizione: «Io penso che la gente, i cittadini, hanno ben altri problemi che non seguire le beghe politiche, e chi ci ascolta in questo momento e vive in Veneto ha il problema delle strade, delle scuole, degli ospedali e di un aiuto per la propria azienda. Quindi io mi sono incavolato con Tosi perché in un momento in cui bisogna usare tutte le energie per lavorare, il Veneto è la regione migliore d'Italia per la Sanità e solo l'anno scorso ha aiutato 7.000 aziende tramite Veneto Sviluppo, fare polemiche su Luca Zaia, governatore che ci invidiano tutti, mi sembra una follia». Una posizione che rimane ferma anche riguardo alla manifestazione di sabato, a cui Tosi probabilmente non interverrà. «È una questione di rispetto, noi sabato – ha puntualizzato il leader milanese - facciamo una manifestazione alle 15.00 in Piazza del Popolo a Roma per una politica diversa rispetto a quella del Governo Renzi. C'è gente che partirà alle 5.00 del mattino da Belluno, da Cuneo, da Bolzano, ed è gente che ci mette i soldi perché ci crede e vuole mandare a casa questo Governo disastroso, e un dirigente che ricopre delle cariche grazie alla Lega e prende dei soldi grazie alla Lega non può dire 'mah, non so se vengo'. Noi dirigenti dobbiamo essere in prima fila e metterci il doppio dei quattrini».
MARONI CON SALVINI E ZAIA - A fianco di Salvini si è schierato il governatore lombardo Roberto Maroni, proprio colui che, nel 2013, aveva suggellato quel Patto del Pirellone che consegnava, allora, a Salvini la segreteria del partito e a Tosi la leadership. Un patto sconfessato nei fatti, e che ha dato origine alle successive polemiche. «Stimo Tosi, gli sono amico, ma non può mettersi contro Zaia. Sarebbe un errore gravissimo per lui e per la Lega», ha dichiarato Maroni. E ha aggiunto: «Che Tosi si metta a fare il candidato contro Zaia sarebbe una iattura che ci farebbe perdere la Regione». Ha concluso, poi, con un richiamo alla ragionevolezza: «Faccio appello all'amico Tosi che stimo perché trovi una soluzione. Zaia e Tosi devono trovare un accordo e sarebbe utile fare meno interviste».
PINI: L'UOMO DELLA MEDIAZIONE? - In ogni caso, oggi potrebbe essere una giornata cruciale per la ricomposizione delle tensioni tra Salvini e Tosi. Nel pomeriggio, infatti, i due leader saranno incontrati separatamente da Gianluca Pini, vicecapogruppo della Lega alla Camera, che sembra rivestirà il ruolo di «mediatore». D’altronde, Pini si è schierato con Tosi in una delle occasioni che ultimamente avevano opposto il sindaco scaligero al resto del partito: la decisione di introdurre il registro delle unioni civili, infatti, è stato definito sul profilo facebook del deputato bolognese «una scelta di buon senso targata @conflaviotosi @LegaNordPadania». Che sia lui, dunque, l’uomo giusto per appianare le tensioni e ricompattare il partito?