19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Il governatore della Campania denuncia l'Italia

Caldoro: l'Ue sanzioni Roma per l'Irap alle imprese

Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, pubblica un post su Facebook in cui denuncia la tassazione Irap alle imprese e auspica che l'Unione europea intervenga con delle sanzioni al Governo Renzi. Caldoro si dice convinto che la mossa vincente sarebbe intervenire con una logica di macro area per sostenere processi di crescita: «Crea confusione il dibattito sulle risorse da ridurre».

NAPOLI - «Addizionale Irap alle imprese? Perché l'Europa non avvia sanzioni contro l'Italia?». Questo l'incipit di un lungo post che il governatore della Campania, Stefano Caldoro, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Il presidente torna su uno dei suoi 'cavalli di battaglia' tesi a riequilibrare i rapporti Nord-Sud con particolare riferimento alla Campania che, seppur a fatica, sta uscendo da una fase di indebitamento.

SERVE UNA LOGICA DI MACRO AREA - La base del ragionamento di Caldoro è che «l'Europa rappresenta una opportunità di crescita per il Paese ed in particolare per il Sud. Bisogna però sfatare questo mito delle risorse che Bruxelles destina all'Italia, ai nostri territori. Siamo contribuenti attivi, riceviamo meno di quanto, come Paese, trasferiamo». Subito dopo il presidente torna sul tema delle macro aree: «E' utile e opportuno il richiamo a una spesa di qualità, alla trasparenza dei procedimenti, è necessario intervenire con una logica di macro area per sostenere processi di crescita, serve invece a poco e crea confusione il dibattito sulle risorse da ridurre, su quelle da destinare ad altre aree in virtù di imprecisati e poco concreti sistemi di premialita. Serve a poco e spesso crea danni la rigidità, degli uffici e di alcuni burocrati, su alcuni aspetti». Caldoro ricorda poi che ora la Campania ha le carte in regola e annuncia che sarà a Bruxelles nei prossimi giorni e porrà «ancora una volta il tema delle addizionali Irap alle nostre imprese. E' tema che deve interessare i vertici dell'Unione ed il Governo italiano».