24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Il sindaco rinfrancato dall'appoggio del PD

Marino: «Chi mi vuole mandare via vuole la mafia»

La bufera di Mafia Capitale continua. In molti chiedono che il primo cittadino, Ignazio Marino, si dimetta e che si torni alle urne. Dal canto suo, Marino parla di una città rigenerata, «ora è cambiato tutto». E non manca di rimproverare quel centrodestra che lo vuole fuori dal Campidoglio: «Loro hanno fatto affari con gli eredi Banda della Magliana».

ROMA - «C'è un centrodestra che ha governato nei passati cinque anni che ha fatto affari con gli eredi della Banda della Magliana e che si è unito con quella politica malata che effettivamente negli ultimi mesi diceva e lo leggiamo nelle intercettazioni 'dovete far cadere questo Marino altrimenti per noi gli affari sono finiti. Chi vuole che questa Giunta cada vuole che vinca la mafia. Io voglio che vincano i romani e le romane perbene». Parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, in diretta telefonica a Radio Anch'io in onda su Radio Rai Uno.

TRANQUILLI, TUTTO CAMBIATO - «L'Italia e non solo le romane e i romani si devono fidare del fatto che a Roma è cambiato davvero tutto. Anche dalle intercettazioni fatte della Procura della Repubblica si capisce che i criminali non si fidano assolutamente della mia amministrazione rispetto a quella precedente. Hanno continuato ad agire e commettere reati con grandi difficoltà non riuscendo in nessun modo ad avvicinarsi alla mia amministrazione, alla figura del Sindaco e alle decisioni che abbiamo preso». Ad assicurarlo il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in collegamento telefonico a Radio Anch'io in onda su Radio Rai Uno.

COMMISSIONE D'INDAGINE IN CAMPIDOGLIO - Sono già al lavoro in Campidoglio i membri della commissione d'indagine, nominata dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, delegato dal ministro dell'interno Angelino Alfano, dopo l'inchiesta su Mafia Capitale, per accedere agli atti del Comune e verificare la regolarità di atti amministrativi, delibere e appalti. Stamattina i commissari prefettizi sono arrivati in Campidoglio e hanno iniziato a istruire il lavoro, hanno preso contatto con l'apparato amministrativo e i suoi vertici, cominciando dal segretariato generale, per instradare il lavoro dei prossimi mesi e poter sottoporre a controllo gli atti amministrativi, specie quelli relativi ad appalti, ritenuti sospetti o poco trasparenti.

CONTROLLI VOLUTI ANCHE DA MARINO - Dal canto suo il sindaco di Roma Ignazio Marino ha ribadito «la massima disponibilità per garantire la massima trasparenza, le porte del Campidoglio sono aperte». Anzi, l'amministrazione capitolina, va avanti anche sul fronte dei controlli voluti dal sindaco, e, come annunciato dopo l'incontro con il presidente Raffaele Cantone, la giunta, con l'assessore al bilancio, ha già preparato il dossier che presenterà all'Autorità nazionale anticorruzione, «per sfruttare un'ulteriore possibilità di controllo e garanzia».